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“Non si parla con la bocca piena!”: è una delle esclamazioni più diffuse che si può sentire (o fare) a una tavola dove sono presenti dei bambini. Se per gli adulti certe regole di comportamento dovrebbero essere acquisite – è sempre prudente usare il condizionale – questo non lo è per i più piccoli che iniziano a sperimentare per le prime volte il significato di rapportarsi ad altre persone in contesti rituali, dove appunto ci sono delle consuetudini da rispettare. Il pranzo o la cena a casa, con amici o parenti, oppure al ristorante, per i genitori si possono rivelare tra le situazioni più complicate da gestire con i figli in tenera età, specialmente quando le occasioni richiedono di stare seduti per un tempo prolungato. L’educazione alle buone maniere si rivela fondamentale fin dall'infanzia: non si tratta di costringere il bambino a rimanere “zitto e buono”, ma di farlo interagire nel modo più consono, così da responsabilizzarsi. Esiste quindi anche un galateo dei bambini: compito dei genitori trasmetterlo e dare, in primis, il buon esempio.
Educare al rispetto del cibo
Prima di vedere nello specifico quali sono le prassi che è bene che i piccoli apprendano fin da subito, è utile per i genitori insegnare ai propri figli il rispetto per il cibo, specialmente in funzione anti spreco, e per evitare quei momenti di imbarazzo in cui il bambino esprime il suo non gradimento per una pietanza con termini poco consoni, tipo “fa schifo”, sputandola o gettandola a terra. Oltre a giochi, libri illustrati, opuscoli informativi e iniziative pensate ad hoc ormai diffuse in molti comuni, è possibile sensibilizzare i bimbi coinvolgendoli nel fare la spesa e nel cucinare insieme nella quotidianità (entro i limiti degli impegni del day by day). Allo stesso tempo, anche farsi aiutare da loro nell’apparecchiare e sparecchiare la tavola può essere propedeutico per farli prendere maggiore confidenza con le regole dei pasti.

Il galateo dei bambini a tavola: le regole da mettere in pratica
Dal salutare gli ospiti al non urlare, passando per lo stare seduti composti, le regole del galateo per i più piccoli sono le stesse della buona educazione, che quando interiorizzate difficilmente vengono dimenticate con la crescita.
- Dire buongiorno, arrivederci, grazie e prego. Salutare (anche solo con il gesto della mano) e dire grazie sono alla base di una buona educazione, non solo quando si interagisce con persone sedute al proprio tavolo o con i camerieri al ristorante.
- Lavarsi le mani. L’igiene è importante: è bene insegnare al piccolo di avere le mani pulite prima dei pasti e dopo.
- Sedersi composti. Con gentilezza e autorevolezza bisogna spiegare al bambino di utilizzare la sedia nel modo corretto. Se è scomodo si interviene, mettendo per esempio un cuscino o posizionandola favorendo la vicinanza al tavolo. Vietato soprattutto far dondolare la sedia: questa potrebbe rovesciarsi, creare confusione o, peggio, ferire il piccolo.
- Iniziare a mangiare quando tutti hanno il piatto. Se il bimbo è ormai abbastanza cresciuto (5-6 anni) può aspettare che tutti i commensali siano muniti della propria pietanza per cominciare il pasto.
- Non armeggiare con le posate. Le posate si usano solo nel momento in cui servono: proibito armeggiarle, con il rischio di farle cadere. Se il bambino è piccolo e ha ancora poca dimestichezza, la soluzione migliore è fargli usare quelle ad hoc e non da adulto e, in caso, aiutarlo per mostrare l’impiego corretto. Non si mangia con il coltello, può essere pericoloso.
- Usare il tovagliolo. Far abituare il bambino a pulirsi il contorno della bocca quando è sporco e prima di bere è una buona pratica.
- Non leccare il piatto. Per quanto possa essere un segno di apprezzamento, non rientra nel bon ton.
- Non parlare con la bocca piena. Una regola che vale sia per i bambini sia per gli adulti.
- Non masticare con la bocca aperta. Si tratta di una cattiva abitudine che si presenta anche negli adulti: agire fin dall’infanzia è un’ottima soluzione.
- Non urlare. Spesso i bambini per richiamare l’attenzione urlano, fanno i capricci o i “buffoni”, disturbando gli ospiti o gli altri avventori. Sono comportamenti da non incoraggiare, ma da mitigare con gentilezza, senza creare sensi di colpa. Se si deve riprendere un comportamento poco opportuno, è meglio farlo in privato, portando il piccolo da parte.
- Non utilizzare giochi rumorosi. Restare a tavola per molto tempo e perdipiù composti è difficile, specialmente per i bimbi più vivaci. Se ci si accorge che la permanenza è effettivamente lunga, si può ricorrere a dei giochi. Da evitare quelli che sporcano, come per esempio matite o pennarelli e che possono essere lanciati agilmente. Il tablet è permesso, ma solo senza volume, al fine di non creare rumori molesti.
- Non correre. Un bambino stanco e annoiato si attiva facilmente, chiedendo di alzarsi o iniziando a girare per il locale, fino a mettersi a correre, cosa che potrebbe causare problemi per i camerieri o per altri tavoli, se il piccolo parte in esplorazione. In questo caso si valuta la situazione: se ha bisogno di muoversi, si accompagna in una breve e tranquilla “passeggiatina”, tenendolo per mano.