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26 Agosto 2025 9:00

Fichi settembrini: il frutto di fine estate da riscoprire nei mercati contadini

Dolci, compatti e intensamente aromatici, questi frutti tardivi rappresentano un patrimonio agricolo da valorizzare e un ingrediente versatile in cucina, legato alle tradizioni rurali del Sud e del Centro Italia.

A cura di Monica Face
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Quando l’estate volge al termine, la natura ci regala ancora un frutto carico di dolcezza: il fico settembrino. Varietà tardiva coltivata secondo metodi tradizionali, oggi è sempre più presente nei mercati contadini grazie alla valorizzazione delle cultivar locali e alla crescente attenzione per i prodotti stagionali. Con la loro polpa intensa e la versatilità in cucina, i fichi settembrini rappresentano un tassello importante della nostra cultura gastronomica. Scopriamone le caratteristiche e gli usi in cucina.

Fichi settembrini: varietà tardive, caratteristiche e origine

I fichi settembrini maturano tra fine agosto e settembre, hanno una polpa compatta, molto dolce e ricca di aromi. Tra le cultivar più diffuse e apprezzate troviamo il Dottato tardivo (noto anche come Fico bianco del Cilento Dop), il Brogiotto nero, la Rosa di Pisticci — nel cuore della Basilicata — e il Verdino di Toscana. Tutte queste varietà sono coltivate su piccola scala con metodi tradizionali e si distinguono per le loro qualità organolettiche e la capacità di adattarsi ai microclimi regionali.

Si tratta di piante antiche, ben integrate nei paesaggi agricoli di regioni come Toscana, Campania, Calabria e Sicilia, dove gli alberi si tramandano da generazioni. Alcune di queste varietà sono state inserite nei registri ufficiali delle specie autoctone a rischio di erosione genetica, mentre altre sono tutelate da consorzi o rientrano tra i Presìdi Slow Food. La raccolta, ancora manuale, richiede cura: il frutto è molto delicato e va consumato fresco o trasformato in tempi brevi.

Fichi settembrini e fioroni estivi: le differenze nutrizionali

Questa varietà tardiva si distingue per una maturazione più lenta e per la maggiore concentrazione zuccherina, favorita dal clima più mite di fine estate. Rispetto ai fioroni, hanno una polpa più compatta e aromatica, meno ricca d’acqua. Dal punto di vista nutrizionale, apportano una buona dose di fibre, potassio, calcio e antiossidanti. Il contenuto calorico è leggermente più alto rispetto ai fichi estivi, il che li rende ideali come spuntino naturale e saziante, seppur da consumare con moderazione in caso di regimi dietetici controllati.

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Come sceglierli al mercato

Quando li acquisti, cerca frutti dal profumo intenso e dalla consistenza morbida ma non cedevole: la buccia deve essere integra, senza crepe evidenti, e il picciolo ancora ben attaccato. Evita prodotti troppo duri (ancora acerbi) o molli e fermentati. Se li compri da un produttore locale o in un mercato contadino, chiedi quando sono stati raccolti: è un buon indicatore di freschezza.

Come utilizzare i fichi settembrini in cucina: ricette dolci e salate

Dopo aver eliminato il picciolo, i fichi settembrini si possono gustare anche con la buccia, specialmente se provengono da coltivazioni biologiche o mercati contadini. Sono estremamente versatili e si prestano tanto a preparazioni dolci quanto salate.
La loro dolcezza naturale li rende perfetti per confetture, composte e marmellate, ideali da abbinare a formaggi stagionati o da gustare a colazione. La polpa compatta regge bene la cottura ed è ottima in crostate, dolci rustici o dessert al cucchiaio. Un classico? I fichi al forno con miele e noci, perfetti come fine pasto o in abbinamento a carni bianche.

In ambito salato, puoi tagliarli a spicchi e aggiungerli a insalate con rucola, prosciutto crudo e formaggi freschi, oppure usarli come farcitura di focacce e pizze gourmet. Il loro sapore intenso arricchisce anche piatti più elaborati, come paste ripiene o secondi a base di carni delicate.

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In molte tradizioni regionali, vengono impiegati in preparazioni tipiche che ne valorizzano dolcezza e consistenza. In Campania si preparano secchi e farciti con mandorle, scorza d’arancia e finocchietto, mentre in Toscana trovano posto nella schiacciata con l’uva o vengono cotti in forno con miele e vin santo. In Sicilia vengono trasformati in conserve, utilizzati per farcire biscotti rustici o inseriti nei dolci da forno. Queste ricette riflettono l’identità territoriale e il legame profondo tra il frutto e la memoria culinaria locale.

Conservazione dei fichi settembrini: metodi e consigli pratici

I fichi settembrini sono molto delicati e richiedono attenzioni specifiche per mantenere intatto il loro sapore. È consigliabile conservarli in frigorifero, ben distanziati su un unico strato foderato con carta assorbente, così da evitare ammaccature. Vanno consumati entro 48-72 ore.

In alternativa, possono essere trasformati in confetture, essiccati naturalmente al sole o in essiccatore, oppure cotti a bassa temperatura per ottenere fichi secchi da conservare sottovuoto o in barattoli sterilizzati: ideali per l’utilizzo nei mesi successivi e per riportare in tavola — almeno con profumo e sapore — un frammento d’estate anche nei giorni più freddi.

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