
Ci sono poche cose al mondo che riescono a mettere tutti più o meno d'accordo: e possiamo dire quasi con assoluta certezza che, tra queste, ci sono il piacere di ascoltare musica e quello di mangiare cioccolata. E uno studio ha addirittura scoperto che la prima può influenzare la seconda. Come? Attraverso un brano musicale studiato appositamente per accompagnare dolcemente lo scioglimento lento del buon cioccolato, esaltando ancora di più quel gusto che già tanto amiamo.
Pianoforte e arpa migliorano il cioccolato
C'è qualcosa che può rendere il cioccolato ancora più buono? Verrebbe da dire di no, ma secondo la compositrice e ricercatrice Natalie Hyacinth dell'Università di Bristol, la risposta è sì e risiede nella musica. La dottoressa Hyacinth ha creato un brano intitolato "Sweetest Melody", commissionato da Galaxy (nota marca di cioccolato), con l'obiettivo di migliorare l'esperienza del consumo di questo alimento. Dopo aver analizzato decenni di ricerche sulla multisensorialità – come i vari sensi interagiscono tra di loro – Hyacinth è arrivata alla conclusione che alcune specifiche caratteristiche della musica possono aumentare la percezione del gusto dolce e la sensazione di morbidezza del cioccolato.
Il brano nasce dopo un sondaggio condotto su 2.000 britannici: il 37% ha dichiarato che uno dei modi preferiti per godersi il tempo libero è quello di mangiare un dolcetto, mentre il 56% ha affermato di ascoltare musica per rilassarsi. Da qui l'idea di unire l'esperienza del consumo di cioccolato con quella dell’ascoltare musica. Il risultato è stato una combinazione di elementi precisi, come fosse una ricetta, in cui ognuno ha un proprio scopo: il pianoforte accentua la dolcezza, l'arpa serve ad aggiungere morbidezza impostato a 78 battiti al minuto, lo stesso impiegato da una pezzo di cioccolato Galaxy per sciogliersi. Una scoperta interessante che, come affermato dalla stessa Hyacinth al Mirror, dimostra come "gustare il cioccolato possa essere un'esperienza multisensoriale che va oltre il gusto e coinvolge tutti i sensi. Il potere della musica di esaltare il piacere del cioccolato è una prospettiva entusiasmante".
L'esperienza multisensoriale
Mangiare è di per sé un'attività che coinvolge il gusto e l'olfatto, ma secondo alcuni studi, la percezione del sapore può dipendere anche dagli altri sensi: vista, udito e tatto contribuiscono a completare l'esperienza del gusto. Questa la filosofia alla base della multisensorialità, secondo cui tutti i nostri sensi partecipano attivamente al piacere del mangiare.
In questo campo, gli studi più interessanti arrivano dal professor Charles Spence dell'Università di Oxford, secondo cui il gusto non è un senso isolato ma è il risultato del lavoro di più stimoli sensoriali. Ad esempio, il colore di un piatto o di un packaging può influenzare la percezione del dolce o dell'amaro, così come la consistenza e il suono di un cibo – come lo scrocchiare di una patatina o il suono meraviglioso prodotto dalla crosta di pane fragrante – possono farci percepire un alimento come più o meno fresco o di qualità. Tutti questi elementi, quindi, contribuiscono al gusto finale di un prodotto, dimostrando come il sapore sia il frutto di una sinergia tra i nostri sensi e che una loro variazione può contribuire ad alterare il risultato finale, almeno per il nostro palato.