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1 Giugno 2022 11:00

Tutte le differenze tra frittata e omelette, dalla preparazione alla presentazione

Una è italiana, l’altra francese. Entrambe si fanno con le uova ma il risultato non è lo stesso. Conosci la differenza tra frittata e omelette?

A cura di Monica Face
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Molti ritengono che siano due modi diversi per chiamare la stessa pietanza, ma non è così: se entrambe hanno l'elemento in comune delle uova, queste due specialità si distinguono, oltre che per provenienza, per preparazione, metodo di cottura, farcitura e presentazione. Vediamo nel dettaglio quali sono le differenze tra frittata e omelette.

Frittata e omelette: diverse non solo per nome

L'omelette è una preparazione della cucina francese a base di uova sbattute e successivamente fritte nel burro, a cui vengono aggiunti poi degli ingredienti. Si presenta a mezza luna con il ripieno ben in vista.

La frittata è italiana e le sue origini risalgono all’antica Roma. Le uova qui si sbattono velocemente e si mischiano agli altri ingredienti, risultando così molto più compatta. Ecco in cosa si differenziano la frittata e l'omelette nel dettaglio.

1. La preparazione

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La prima differenza consiste nella preparazione delle uova. Se nella frittata è sufficiente romperle in un piatto fondo, sbatterle leggermente e mescolarle con ingredienti aggiuntivi, come salumi, formaggi o verdure, e poi cuocere tutto insieme, nell'omelette è necessario far incorporare quanta più aria possibile per ottenere un effetto gonfio e soffice. Per avere questo risultato puoi usare una frusta, manuale o elettrica e una ciotola dai bordi alti. La perfezione la ottieni montando gli albumi a neve separatamente, e unendoli poi nella ciotola con i tuorli, girando dall’alto verso il basso per evitare di smontarli. Tieni presente che più le uova sono montate più l'omelette sarà soffice.

2. La cottura

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Per ottenere una buona frittata scegli una padella dal fondo antiaderente con un bordo di almeno 3-4 centimetri, ungila con olio e, quando sarà calda, versa le uova sbattute. Fai roteare il tegame in modo che le uova si distrubuiscano in maniera uniforme, poi diminuisci il fuoco e fai cuocere a fiamma bassa. Dopo cinque minuti prova a sollevare il bordo: se si staccata è il momento di girarla. Se sei bravo a farla saltare in aria ti facciamo i complimenti, in caso contrario puoi usare un piatto: usalo per coprire la frittata, capovolgi la padella, trasferisci la frittata nel piatto e poi falla scivolare nuovamente nella padella, proseguendo la cottura. La frittata sarà cotta da entrambi i lati. In alternativa puoi sceglierla cuocerla in forno, in modalità statica, a 160-170 °C per circa 20-25 minuti.

L'omelette ha una cottura molto più veloce. Prima di tutto va cotta nel burro e non nell’olio, ma la caratteristica principale è che non deve essere girata: la parte centrale infatti deve restare morbida. Per ottenere questo risultato versa le uova, ben montate come abbiamo detto prima, poi metti il coperchio e fai cuocere per pochi minuti: in questo modo la tua omelette resterà morbida al centro, ma ben cotta nella parte inferiore.

3. La farcitura

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Anche per la farcitura ci sono delle differenze. Nella frittata, ad esempio, gli ingredienti come formaggi, salumi, vengono mescolati insieme alle uova e cotti tutti insieme. Se hai scelto mozzarella o formaggi, mettili subito in modo che il calore li faccia fondere. Unisci poi i salumi, come prosciutto cotto o speck e, se ti piacciono, anche verdure come funghi, melanzane o zucchine che devono essere già cotti. Aggiungili al composto mescolate bene e fate cuocere per cinque minuti o comunque fino a quando il bordo si staccherà facilmente.

Nell'omelette, invece, si cuociono solo le uova, mentre gli ingredienti, come mozzarella e pomodoro vanno aggiunti solo al termine della cottura, posizionandoli al centro e chiudendo poi a mezza luna. Quando sarà pronta solleva delicatamente il bordo con una paletta di legno e lascia scivolare nel piatto senza capovolgerla.

4. La presentazione

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La frittata è rotonda e la puoi presentare intera, tagliata in spicchi o in quadratini con uno stuzzicadenti per sollevarla, in caso tu stia organizzando un finger food. Un’altra caratteristica è che può essere servita sia calda sia a temperatura ambiente.

L’omelette invece viene servita necessariamente calda, perché raffreddandosi il centro tenderebbe a rapprendersi, vanificando l’effetto sofficità. Il ripieno va appoggiato al centro, l'omelette va poi chiusa a mezzaluna, sistemata in piatti e proposta in monoporzioni: per questo si rende più adatta a una cena che a un aperitivo.

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