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9 Febbraio 2022 16:00

“Decreto salva spesa Made in Italy”: cos’è e come cambia l’etichetta degli alimenti

"Decreto salva spesa Made in Italy" firmato dai ministeri: adesso sarà obbligatorio indicare in etichetta l'origine geografica della maggior parte dei prodotti.

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L'Italia fa fronte comune per salvare le proprie eccellenze agro-alimentari e vara il "Decreto salva spesa Made in Italy": da oggi entra in vigore l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza dell'ingrediente principale, dal latte ai derivati del pomodoro, dai formaggi ai salumi fino a riso e pasta. Sembra strano ma fino ad oggi l'origine geografica degli alimenti non è stata obbligatoria per tutti questi prodotti. Ad avere l'obbligatorietà in etichetta fino a questo momento erano solo miele, olio d’oliva, frutta e verdura fresca, pesce, carni bovine, suine, ovine, caprine e avicole (fresche, refrigerate o congelate). Per tutti gli altri alimenti, l’etichettatura di origine era solo volontaria, da oggi non più.

La firma sul decreto è stata apposta  dal ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e della Salute Roberto Speranza, per un movimento di consapevolezza fortemente sostenuto da Coldiretti. L'associazione ha cominciato questa battaglia nel lontano 2002, dopo l’emergenza mucca pazza nella carne bovina, per garantire la trasparenza con la rintracciabilità e ripristinare un clima di fiducia. Prima ha ottenuto l'obbligatorietà per tutti i Paesi dell'Unione Europea riguardo gli alimenti summenzionati, da oggi praticamente anche per tutti gli altri.

"Un provvedimento a sostegno dell'Italia"

Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, non nasconde la propria gioia: un traguardo raggiunto con grande fatica che consente ai clienti "una scelta d'acquisto più consapevole, in un momento in cui è importante sostenere l'economia, il lavoro e il territorio del nostro Paese. Un passo determinante per impedire ai prodotti spacciati come Made in Italy, ma di bassa qualità, di essere venduti impunemente".

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L'Italia aggiunge ulteriori paletti in tema di enogastronomia e importazione, pur avendo già le norme più stringenti al mondo. Il cibo italiano per essere venduto deve rispettare dei parametri di qualità e igiene rigidissimi: questa indicazione in etichetta rassicura ulteriormente tutti i consumatori su ciò che stanno acquistando. "Il decreto garantisce trasparenza sulla reale origine dei prodotti base della dieta degli italiani che rappresentano circa tre quarti della spesa. L'Italia – prosegue Prandini – è leader europeo sulla qualità. Abbiamo l'obbligo morale di fare da apripista nelle politiche alimentari dell'Ue poiché in un momento difficile per l'economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della tracciabilità con l'obbligo di indicare in etichetta l'origine di tutti gli alimenti, venendo incontro alle richieste dei consumatori italiani ed europei".

Cosa cambia dunque per i consumatori? Fino a esaurimento scorte saranno ancora presenti sugli scaffali i vecchi pacchetti, tra qualche mese invece avrete tutte le indicazioni geografiche ben indicate in etichetta. Su alcuni prodotti questa necessità non ci sarà, soprattutto sulla pasta, settore in cui le aziende hanno puntato volontariamente su questo punto già da tanto tempo. C'è una zona d'ombra su tanti altri prodotti che il "Decreto salva spesa Made in Italy" andrà a cancellare definitivamente dagli scaffali dei supermercati italiani.

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