
Prendere un dolce e cambiargli forma, negli ultimi anni, non è più una novità: abbiamo assistito all’entrata in scena di prodotti come cronuts, cruffle e cruffin. Dolci che hanno spopolato sul web e nelle pasticcerie di tutto il mondo. Oggi vogliamo parlarti di un’altra novità, nata però non dalla smania di innovazione e di esperimenti in cui riversare le proprie conoscenze geometriche, ma da un errore: il margherino infatti nasce proprio da uno sbaglio.
Un dolce errore di successo
Ci troviamo a Marghera, in provincia di Venezia, più precisamente nella pasticceria Milady dove il proprietario, Roberto Giuffrè, ha preso le redini di una storica pasticceria – aperta già da 40 anni con il nome di Pasticceria Patrizia – insieme a sua moglie Milady. Dopo un primo periodo in cui si sono limitati a portare avanti la linea produttiva della vecchia gestione, hanno cominciato successivamente a introdurre qualche novità, come l'incremento del personale e l'introduzione del laboratorio a vista. Si potrebbe pensare che il margherino nasca su questa scia di innovazione e spirito di cambiamento, ma in realtà non è così (o meglio, non del tutto). Era il 2020 quando Roberto decide di realizzare un krapfen dalla forma quadrata, rispetto alla tradizionale forma rotonda. Una volta fritto però risultava troppo grande e da lì la trovata – a posteriori, fortunata – di tagliarlo a metà: nasce così il margherino.

Com'è realizzato?
Per l’impasto, la ricetta, ereditata dallo zio, anch'egli pasticcere, prevede i classici ingredienti: farina, burro, zucchero e uova. La differenza però c’è ed è nella crema: come riportato da Dissapore, Giuffrè racconta di aver voluto creare una crema chantilly all’italiana rivedendo un po’ le proporzioni tra panna e crema pasticcera per “non fare una farcitura troppo ‘pannosa’, perché trattandosi di un prodotto fritto, avremmo finito per appesantirlo”. Quindi si passa da 2/3 di crema pasticcera e 1/3 di panna per arrivare precisamente a metà.
Il margherino, che, come facilmente intuibile dal nome, è dedicato agli abitanti di Marghera, i margherini appunto, ha riscosso un successo incredibile: oggi ne vengono prodotti circa 500 durante la settimana, per arrivare fino ai 1200 nel weekend. Numeri che fanno capire che non tutti i mali vengono per nuocere: a differenza di alcune sperimentazioni che hanno fatto storcere un po’ il naso a chi vorrebbe che le cose restassero così come sono o anche a chi pensa che dare delle forme diverse ai prodotti sia semplicemente una strategia di marketing – come ha affermato Iginio Massari in riferimento ai croissant cubici e sferici – il margherino ha riscosso un ampio consenso da parte del pubblico, confermandosi come dolce simbolo della cittadina veneziana. Così importante che è stato realizzato addirittura un fumetto: il dolce è ormai diventato marchio registrato e il disegno è stato affidato a Valerio Held, fumettista veneziano della Disney.
Non solo margherino: il primo distributore automatico di dolci
La pasticceria Milady ha fatto parlare molto di sé negli ultimi anni, non solo per il suo particolare krapfen ma anche per aver introdotto una novità assoluta a livello mondiale: parliamo del primo distributore automatico di dolci prodotti direttamente dalla pasticceria stessa. Inaugurato il 30 novembre dello scorso anno, il funzionamento è proprio quello di un classico distributore che tutti conosciamo: si seleziona il prodotto, si procede al pagamento, si attendono circa 30 secondi ed ecco che compare un imballaggio riciclabile con le delizie sfornate dal laboratorio. Il distributore è pensato per essere attivo 24 ore su 24, ma per il momento non è previsto il suo funzionamento nelle ore notturne.