L’arrivo anticipato del caldo accelera le produzioni di stagione secondo La Borsa della Spesa: calano le quotazioni dei meloni siciliani e degli asparagi, mentre fragole e fave raggiungono il picco stagionale. Tra le ultime occasioni, i kiwi italiani. In aumento la disponibilità di seppie.
Con l’arrivo del caldo, l’estate sembra bussare alle porte in anticipo e con lei, anche le prime avvisaglie di un cambiamento nei mercati ortofrutticoli italiani. Le campagne iniziano a entrare nel vivo, e i banchi all’ingrosso si colorano dei prodotti tipici della stagione estiva: ma dietro a questa abbondanza si nascondono già alcune dinamiche interessanti. Molti prodotti estivi, infatti, si stanno "anticipando" sul mercato con un prezzo più basso rispetto agli anni passati. A segnalarlo il report settimanale La Borsa della Spesa, redatto da Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati, con il supporto di Consumerismo No Profit.
In Sicilia, ad esempio, i meloni retati hanno fatto la loro comparsa prima del previsto: la produzione cresce rapidamente, ma la domanda fatica ancora a decollare. Il risultato? Un calo deciso dei prezzi: in una sola settimana, le quotazioni sono scese del 7,3%. Una flessione che rispecchia il classico squilibrio tra offerta e consumo in fase di avvio stagione.
Nel frattempo, le fragole sono nel pieno della loro produzione: dai campi della Campania, della Sicilia e della Calabria arrivano tonnellate di frutti dal profumo dolcissimo, venduti all’ingrosso a circa 3 euro al chilo. Ma per chi cerca la qualità superiore, ci sono le fragole lucane: più selezionate, più costose — fino a 4,50 euro al chilo — ma anche più apprezzate dai mercati.
Tra le ultime occasioni di primavera spiccano invece i kiwi italiani: siamo ormai alla fine della loro campagna, e chi vuole gustarli ancora ha poco tempo per approfittarne. Il prezzo si aggira sui 2,70 euro al chilo, un valore che rispecchia la fase conclusiva della stagione.
Passando agli ortaggi, le fave si presentano nel loro momento migliore: l’abbondanza di prodotto ha mantenuto i prezzi stabili, attorno a 1,50 euro al chilo. Situazione simile per i piselli, che godono di ottima richiesta ma costano meno rispetto alla scorsa settimana: sotto i 3 euro al chilo, in media sui 2,70. Anche gli asparagi segnano una lieve flessione (-12,2%), grazie all’intensificarsi dei raccolti, soprattutto in Campania e in Puglia. I prezzi oscillano tra i 3,50 e i 4,50 euro al chilo, un’opportunità interessante per chi ama questo ortaggio primaverile.
I carciofi, ormai agli sgoccioli della stagione, mostrano un’ampia variabilità: si va dai 30 ai 70 centesimi a pezzo, a seconda della varietà. Un ultimo colpo di coda prima che scompaiano dai mercati per qualche mese.
Sul fronte del pesce, si registra l’abbondanza delle seppie, pienamente in stagione: in questo caso le quotazioni si mantengono su una forbice ampia, tra i 10 e i 15 euro al chilo, ma giustificata dalla qualità e dalla richiesta crescente. Infine, uno sguardo al comparto carni: qui la tendenza è al ribasso, almeno per i tagli anteriori di vitellone, che vedono un leggero calo dei prezzi, assestandosi tra i 6,55 e i 6,65 euro al chilo.