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26 Dicembre 2025 11:00

Come smaltire le confezioni di pandoro e panettone: guida pratica per farlo correttamente

Una pratica virtuosa non è solo quella di riutilizzare in cucina gli avanzi del pandoro e del panettone creando nuove ricette golose, ma anche quella di provvedere alla raccolta differenziata delle loro confezioni. Vediamo come si fa passando in rassegna i packaging e le loro componenti principali.

A cura di Federica Palladini
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Quando arriva il periodo delle feste, pandoro e panettone diventano ospiti fissi nelle nostre case: li regaliamo, ci vengono regalati, li ritroviamo persino a colazione fino a gennaio inoltrato. Una volta finiti, quello che ci rimane è la confezione: dove si smaltisce? Il riciclo natalizio, infatti, non è solo quello che si fa con gli avanzi di questi due iconici lievitati, trasformandoli in rivisitazioni di french toast o tiramisù, ma riguarda anche il loro packaging, che si compone di materiali differenti, richiedendo una raccolta mirata, tra scatola di cartone, sacchetto interno di plastica, cordino per il trasporto agevole e bustina dello zucchero a velo: l'ambiente ringrazierà.

Come riciclare correttamente le scatole di pandoro e panettone

Iniziamo a scomporre il nostro imballaggio come una matrioska, partendo quindi dalla parte più esterna, andando poi sempre più verso l’interno, con qualche dettaglio finale.

  • Il cordoncino che serve a rendere maneggevole la confezione quasi sempre è di un materiale che non può essere differenziato e quindi va nel secco residuo.
  • La scatola che “protegge” il pandoro e il panettone nella maggior parte dei casi è realizzata in cartone e quindi si ripone nel contenitore dedicato alla carta. Il modo migliore per farlo è piegarla, appiattendola su se stessa così da ottimizzare lo spazio.
  • Il sacchetto interno che avvolge i dolci, invece, è generalmente di plastica e quindi va conferito nell’apposito cestino: il riciclo è funzionale privando l’involucro di briciole e altri residui di cibo.
  • Il laccetto sottile con cui si chiude il sacchetto di plastica per preservare la freschezza degli alimenti è un mix di plastica e metallo e per questo va nell'indifferenziato, oppure, meglio ancora, conservalo, perché lo puoi usare anche per sigillare altre buste, rivelandosi sempre utile.
  • Lo stampo in cui il panettone è lievitato quasi sempre è ormai compostabile, così da poter essere messo nei rifiuti organici. In alternativa potrebbe essere destinato alla carta (solo se pulito completamente dai resti di cibo) o se fabbricato in materiale non riciclabile allora va posto nell’indifferenziato.
  • La bustina dello zucchero a velo è tipica delle confezioni di pandoro. Il più delle volte si tratta dei cosiddetti poliaccoppiati, che vedono nella loro composizione carta associata a un altro materiale che permette una migliore conservazione del contenuto (può essere plastica o alluminio). Solitamente va conferito nella carta proprio perché è l’elemento in percentuale maggiore.

Il consiglio è sempre quello di verificare le disposizioni relative allo smaltimento dei rifiuti del proprio comune osservando sulle confezioni i simboli convenzionali e il codice relativo al riciclaggio: per esempio, potrai notare la sigla C/PAP 81, dove C indica un supporto composto da materiali diversi, PAP che è costituito a prevalenza carta e 81 è il numero relativo alla plastica. Cosa significa? Che sei di fronte a un imballaggio realizzato in percentuale maggiore di carta, che contiene anche plastica e che sono inseparabili, quindi non puoi dividerli tu manualmente (come nel del tetrapack o dei classici sacchetti dei biscotti), ma saranno trattati correttamente in sede di riciclo. Generalmente sono adatti alla raccolta della carta e del cartone, ma non è così in tutti i comuni e quindi è meglio fare attenzione.

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