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10 Luglio 2023 13:00

Chi ha inventato il cono gelato? Le origini italiane del simbolo dell’estate

Fresco, goloso e comodo da tenere in mano, il cono da passeggio è una vera e propria icona dei mesi estivi, ma non solo. E pare che a inventarlo sia stato un italiano.

A cura di Federica Palladini
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Se c’è un simbolo dell’estate che unisce tutte le generazioni, mettendo d’accordo adulti e bambini, non può che essere il gelato, meglio ancora se nella sua versione più iconica: quella del cono gelato. Da quanto esiste? Chi è che lo ha inventato? Prima di arrivare alla sua ideazione, facciamo un passo indietro, con una piccola premessa: le origini del cono da passeggio non sono certe, come quelle di tanti altri prodotti diventati di culto che portano con loro una buona dose di leggenda, tanto da renderli ancora più “mitici”. Una sicurezza però c'è: il cono è il gelato preferito dagli italiani.

Il gelato, una storia italiana

Tutta la storia del gelato artigianale sembra ruotare intorno all’Italia, grazie all’intelligenza, alle intuizioni e alla fortuna di diverse personalità vissute nel corso dei secoli. Si parte dalla celebre corte di Caterina de’ Medici, regina di Francia nel ‘500, che si circondò di valenti cuochi, pasticceri e collaboratori geniali: qui l’invenzione del gelato si contende tra l’architetto Bernardo Buontalenti – che avrebbe messo a punto l’antenato della famosa crema fiorentina mescolando miele, zucchero e tuorli d’uovo ghiacciati – e il macellaio Ruggeri, si dice ideatore di un sorbetto cremoso che conquistò la corte di Versailles.

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Anche l’evoluzione del gelato così come lo conosciamo oggi e l’apertura della prima gelateria viaggiano sulla tratta Italia-Francia per merito del siciliano Francesco Procopio dei Coltelli, che nell’800 avrebbe perfezionato una macchina utile alla lavorazione dei sorbetti, importati in Sicilia dagli arabi secoli prima. L’imprenditore decise di trasferirsi a Parigi per fare fortuna, dove aprì il famoso Café Procope, attirando moltissimi avventori grazie ai suoi gelati alla frutta (nei quali aggiungeva un pizzico di sale per rallentare la deperibilità del ghiaccio) e alle sue granite agli agrumi.

L’invenzione del cono gelato

Arriviamo quindi al cono da passeggio. Il nome da ricordare? Sempre made in Italy: si tratta del bellunese Italo Marchioni, immigrato a New York alla fine dell’800, che si contende la paternità del cono in cialda con un suo cugino, Frank Marchioni. L’anno da segnare è il 1903, mese di dicembre, quando Italo Marchioni brevetta un macchinario in grado di dare una forma conica alle cialde di biscotto. L’uomo, infatti, aveva messo in piedi un chiosco ambulante di gelati che fino a quel momento venivano serviti da asporto in coppette di carta: scomode ed economicamente poco sostenibili. La soluzione progettata da Marchioni era quella di una cialda di wafer arrotolata su se stessa, con la classica apertura nella parte superiore che si stringe in quella inferiore, per essere sia riempita (e chissà se i gusti venivano messi nel giusto ordine) che tenuta in mano con facilità mentre si cammina.

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L’idea del cono edibile nasce quindi proprio da queste necessità pratiche, così da rendere l’esperienza di gustare un fresco gelato ancora più piacevole. Piacevole, invece, non dev’essere stata la diatriba in famiglia che si scatenò in seguito: a quanto pare, infatti, il cugino Frank, aveva già brevettato nel 1902 una macchina molto simile, tanto che una volta portata la questione della violazione del brevetto in tribunale il giudice gli diede ragione… Ma senza molto successo, visto che l’invenzione del cono è ancora associata al nome di Italo e probabilmente lo resterà per sempre.

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