
Quasi tutti beviamo caffè almeno una volta al giorno: gustosa e calda bevanda che aiuta a darci sempre la carica giusta. E, indipendentemente dalle preferenze – lungo, corto, amaro, zuccherato – su una cosa concordiamo tutti: il colore. Il caffè si presenta con una tonalità marroncina tendente al nero e nessuno può dire il contrario: noi però, ogni tanto, qualche convinzione dobbiamo farla crollare e, in questo caso, vogliamo farlo con il caffè bianco. Il nome è già abbastanza esplicativo e non lascia molto spazio a interpretazioni, ma in questo articolo ti spieghiamo cos'è, perché si presenta così e soprattutto che sapore ha.
Che cos'è il caffè bianco?
Può sembrare una stregoneria o roba simile, ma in realtà si tratta semplicemente di caffè che ha subito un diverso processo di tostatura. Già per il caffè verde abbiamo parlato di come il prodotto finale può cambiare se qualche fase di lavorazione viene eliminata o modificata: e, anche in questo caso, a essere diverso è il modo in cui viene tostato. Per il normale caffè a cui tutti siamo abituati, i chicchi vengono tostati tra i 200 e i 230 °C; per il caffè bianco, invece, la tostatura avviene a una temperatura più bassa – sui 170 °C circa – e per un tempo più breve. Questa variazione comporta una diversità sia a livello aromatico sia nel colore: infatti, i chicchi, all'inizio, si presentano di colore verde, scurendosi man mano proprio grazie alla cottura. Ma, dato che il caffè bianco non prevede una tostatura completa, il prodotto finale appare di un colore bianco perlato o beige e ne consegue, quindi, una bevanda molto più chiara rispetto a quello tradizionale.

Ma nonostante il colore diverso, si tratta comunque di caffè ed è per questo che resta pressoché invariata la quantità di caffeina presente al suo interno: infatti, questa sostanza – rilasciata dalla pianta per difendersi dai batteri – è naturalmente contenuta nei chicchi di caffè e i diversi tempi e gradi di tostatura non ne alterano la quantità.
È comunque bene specificare che il caffè bianco risulta più denso e quindi contiene più caffeina per volume rispetto a quelli tostati normalmente: in termini pratici, se riempiamo un misurino con caffè tradizionale e bianco, quest'ultimo peserà un po' di più rispetto al primo e, di conseguenza, in tazza avrò una bevanda con un quantitativo di caffeina leggermente superiore. Se invece i caffè vengono misurati solo ed esclusivamente in base al peso, i due avranno praticamente la stessa quantità di caffeina.
Come si prepara e che sapore ha
Come abbiamo detto, quindi, il processo di tostatura agisce sulla colorazione dei chicchi e, in realtà, anche sul gusto: molti aromi del caffè derivano proprio dalla caramellizzazione che avviene in questa fase che qui, non essendoci del tutto, non si sviluppano. Per questo motivo, il caffè bianco risulta un prodotto dal gusto più delicato, un po' più acidulo ma meno amaro e con sentori di frutta secca, in modo particolare di mandorle e nocciole.
Purtroppo, dato che non è molto conosciuto qui in Italia è abbastanza difficile riuscire a reperirlo: è possibile acquistarlo in alcune caffetterie o su alcuni siti online. La cosa importante comunque è comprarlo già macinato: questo perché i chicchi, avendo una diversa tostatura, risultano più duri e compatti e possono rischiare di rompere i classici macinacaffè domestici. Per quanto riguarda la preparazione, invece, è consigliato utilizzare una macchina per espresso, in quanto l'alta pressione aiuta a estrarre al meglio gli aromi dai chicchi. Adatte anche la moka o l'AeroPress, mentre la macchina pour over (quella del classico caffè all'americana) e la french press risultano meno indicate.

Paese che vai, white coffee che trovi
Tutto quello che abbiamo detto, per quanto strano possa sembrare, non è valido in tutti i Paesi del mondo o, meglio, non proprio con lo stesso concetto. Il termine white coffee, infatti, può assumere diversi significati in base al posto in cui ti trovi: in Malesia, ad esempio, l'Ipoh white coffee è una bevanda preparata con chicchi tostati nella margarina – in modo da conferirgli delle note di burro e caramello – e servita poi con del latte condensato. In Libia, invece, il caffè bianco, chiamato anche qahwah bayda, si riferisce a una bevanda preparata con acqua calda, acqua di fiori d'arancio, zucchero e, sorprendentemente, senza caffè; mentre in Australia e in Nuova Zelanda, il flat white coffee è semplicemente un doppio espresso unito a del latte montato. Infine, in Arabia Saudita, il white coffee si traduce in un caffè molto simile al nostro a cui, però, vengono aggiunte diverse spezie come cardamomo, chiodi di garofano e zafferano.