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12 Maggio 2025 12:39

Caro-pizza, aumenti del 20% in sei anni: Napoli a sorpresa non è la città più economica

Secondo dati Istat, al giorno d'oggi il business della pizza in Italia vale circa 25 miliardi di euro annui. Da dopo la pandemia i costi di questo alimento sono aumentati del 20% con Reggio Emilia che è la città più cara in cui mangiarla, Livorno è quella con i prezzi più bassi.

A cura di Enrico Esente
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Tutt'altro che un pasto frugale: se negli scorsi anni andare a mangiare una pizza era sinonimo di cena dai costi moderati, oggi non è più assolutamente così. La pizza è un business che nel nostro Paese frutta 25 miliardi di euro annui, per un consumo medio a persona di circa di 7,8 chili. Probabilmente tutti ci avranno fatto caso ma sostanzialmente, da sei anni, i costi delle pizze sono aumentati del 20% in tutto il Paese. A fare una stima precisa degli aumenti è stato il Crc (Centro di formazione e ricerca sui consumi) che, con i dati Istat pubblicati dal Mimit, ha realizzato una precisa indagine sui prezzi.

Reggio Emilia città più cara in cui mangiare la pizza, Livorno la più economica

Dalle analisi sui consumi fatti dal Crc è emerso che la città più cara d'Italia dove andare a mangiare una pizza è Reggio Emilia, in Emilia Romagna. Qui il costo medio di pizza e bibita si aggira intorno ai 17,58 euro. Dal Crc spiegano che al secondo posto c'è la Toscana con Siena dove, anche qui, una pizza e una bibita hanno un costo medio di 17,24 euro a persona. Medaglia di bronzo per le Marche con Macerata dove la media si aggira intorno ai 16,25 euro pro capite per la medesima consumazione.

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Dalle indagini è emerso anche che su 59 province in cui sono stati monitorati in costi, 7 registrano una spesa media superiore ai 14 euro a consumazione. Passando dall'altro lato della classifica, quello in cui ci sono le città più economiche in cui mangiare una pizza, notiamo a sorpresa che non c'è Napoli, luogo patrio della pizza per eccellenza. Gli aumenti del capoluogo partenopeo saranno forse dovuti alla marea di turisti che, da qualche anno a questa parte, ha preso d'assalto la città. I luoghi più economici, secondo le stime del Crc, sono infatti quei centri abitati in cui c'è una minore affluenza turistica. Se Siena è infatti la seconda città più cara, Livorno è quella più economica con un costo medio di 8,75 euro a pasto. Reggio Calabria (9,15 euro), Pescara (9,37 euro) e Catanzaro (9,96 euro) anticipanp la cittadina toscana: queste sono le uniche province (tra quelle prese in considerazione dall'indagine) in cui i costi di un pasto in pizzeria sono inferiori a dieci euro.

La pandemia è stata una grande responsabile degli aumenti

"Alla base dei rincari che hanno colpito uno dei prodotti alimentari più apprezzati al mondo, ci sono una serie di fattori", ad affermarlo è Furio Truzzi, presidenti del Crc, in un'intervista al Sole 24 Ore. Truzzi ha spiegato che la pandemia ha dato l'incipit per gli aumenti, dopodiché il caro-energia ha determinato una crescita dei costi che sono stati scaricati sui consumatori attraverso un incremento dei prezzi al dettaglio. "La guerra in Ucraina – spiega il presidente – ha mandato in crisi alcune materie prime a partire da farina e olio che sono ingredienti essenziali per la preparazione della pizza. La guerra ha causato ulteriori rialzi dei listini al pubblico e, non essendo ancora terminata l'emergenza, i costi non si sono ammortizzati". Truzzi ha spiegato che la pizza è un alimento talmente amato dagli italiani che è diventato un bene a domanda rigida: il suo consumo non cambia al variare del prezzo.

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