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18 Ottobre 2025 18:00

Animali domestici al ristorante? Un’indagine rivela che il 40% degli italiani li porta già

Sempre più italiani portano cani e gatti al ristorante: il 40% lo fa già. La legge lo consente, salvo decisione contraria del gestore. Serve solo buon senso: guinzaglio, controllo e rispetto degli altri.

A cura di Enrico Esente
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Ti sarà sicuramente capitato, negli ultimi tempi con più frequenza, di vedere sempre più amici a quattro zampe nei ristoranti. Non ci sono più solo borse e giacche appoggiate alle sedie. Sempre più spesso, a fare compagnia ai clienti ci sono guinzagli, ciotole d’acqua e occhi fedeli che seguono ogni movimento del piatto sperando di poterne ricevere "un assaggio". Portare a cena al ristorante il proprio cane o gatto non è più una cosa bizzarra, ma una vera e propria tendenza nazionale. A confermarlo ci sono infatti i numeri poiché, grazie a un'indagine condotta da The Fork e pubblicata da Ansa, il 40% degli italiani va al ristorante con il proprio amico a quattro zampe. A questo punto, però, la domanda sorge spontanea: è davvero possibile portare sempre con sé il proprio animale domestico? Esistono regole da rispettare o limiti da conoscere prima di prenotare una tavolo? Scopriamolo insieme.

È sempre consentito portare gli animali al ristorante?

Prima di sviscerare per bene l'indagine in questione realizzata da The Fork, vale la pena domandarsi se sia davvero sempre consentito portare gli animali al ristorante. La risposta è in realtà più semplice di quanto si pensi: sì, è consentito portare cani e gatti al ristorante, a patto che siano rispettate determinate condizioni. Non esiste nessuna legge nazionale che vieti l'accesso degli animali nei locali pubblici.

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La normativa italiana si affida infatti al principio di libera scelta del titolare del locale, sancito anche dal Codice Civile. Ciò significa che il gestore può decidere autonomamente se consentire o meno l’ingresso degli animali nei propri spazi, a patto di indicarlo chiaramente. Di seguito troverai le principali cose da sapere se decidi di portare il tuo "Fido" a cena fuori.

  • Come dicevamo, non c'è nessuna legge nel nostro Paese che vieti di portare cani o gatti al ristorante. La decisione finale spetta al gestore purché lo comunichi precedentemente.
  • Secondo il ministero della Salute, gli animali domestici nei locali pubblici non rappresentano un rischio igienico-sanitario, purché siano rispettate le norme di igiene e sicurezza alimentare.
  • È doveroso (ma forse anche risaputo) che è obbligatorio tenere il proprio animale al guinzaglio e sotto controllo. In caso di disturbo o danni a persone o cose, la responsabilità ricadrebbe sul proprietario.
  • L'unica eccezione assoluta è per i cani guida delle persone non vedenti, che hanno sempre diritto di accesso in qualsiasi esercizio pubblico secondo la Legge n. 37/1974. 
  • La regola principale, come diciamo spesso per ogni tema "scottante" come questo, è sempre il buon senso e il rispetto per gli altri clienti, nonché igiene e controllo dell'animale.

L'indagine di The Fork: sempre più italiani portano gli animali al ristorante

In occasione della giornata mondiale degli animali dello scorso 4 ottobre, The Fork ha realizzato un'indagine molto significativa. La piattaforma leader per le prenotazione online ha fatto sapere che quasi il 40% degli italiani ha portato almeno una volta il proprio cane o gatto a pranzo o a cena fuori casa. Per il 18% questa è ormai un’abitudine consolidata, mentre il 21% lo fa solo occasionalmente.

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La disponibilità dei ristoratori, inoltre, è in netto aumento: il 75% dei clienti intervistati dichiara di non aver mai avuto problemi a entrare in un locale con il proprio animale, e solo l’1% si è visto rifiutare l’ingresso. Ma le aspettative crescono: il 77% vorrebbe sempre trovare almeno una ciotola d’acqua, mentre altri chiedono spazi dedicati (20%), snack omaggio (27%) o un personale più accogliente (44%).

Il nuovo modo di vivere la tavola racconta un rapporto sempre più profondo con gli animali, ormai considerati membri della famiglia anche fuori casa. Per i ristoratori, accoglierli non è solo una gentilezza: è un’opportunità per attrarre più clienti, fidelizzarli e presentarsi come locali moderni e inclusivi. Così, tra ciotole e menù dedicati, il mangiare fuori diventa un’esperienza più empatica e condivisa.

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Quello che i piatti non dicono
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