Gamberetti, gamberi e mazzancolle, salmone e vongole: sono questi i prodotti che gli italiani amano cucinare e portare in tavola per le feste natalizie. Un periodo che per molti è dedicato alle tradizioni culinarie, che si ripetono di anno in anno e che portano con sé il piacere di ricette simboliche legate ai momenti più speciali dell’anno. Tra i piatti che non possono mancare sulle tavole italiane durante il Natale, il pesce riveste un ruolo centrale, soprattutto nei giorni che precedono il 25 dicembre.
Tuttavia, oggi, la tradizione del pesce natalizio non è solo legata al gusto e alla convivialità, ma anche a un crescente interesse verso la sostenibilità e la provenienza dei prodotti. A confermarlo è una recente ricerca condotta dall’organizzazione non profit MSC – Marine Stewardship Council, in collaborazione con NielsenIQ, che offre uno spunto interessante per riflettere su come le tradizioni gastronomiche si stiano evolvendo in un contesto più attento all’ambiente.
I piatti che amiamo di più a Natale e Capodanno
Secondo i risultati dello studio, durante la cena della Vigilia, il 63% degli italiani sceglierà piatti a base di pesce, con una percentuale che sale al 70% per il cenone di Capodanno. Questi dati evidenziano come, nonostante il passare degli anni, il pesce rimanga un elemento irrinunciabile per molte famiglie italiane, soprattutto nei momenti di festa che precedono l'inizio del nuovo anno.
Se c'è un piatto che rappresenta la tradizione del pesce durante le festività natalizie, questo è sicuramente lo spaghetti alle vongole, scelto dal 48% degli intervistati. A seguire, l'insalata di mare e la frittura mista si piazzano rispettivamente al 41% e al 38%, consolidandosi come vere e proprie icone delle tavole natalizie. Non mancano poi due grandi classici, amati per la loro semplicità e bontà: il polpo con le patate (34%) e il cocktail di gamberetti (34%), piatti che evocano ricordi di festeggiamenti passati e rimangono, per molti, un must irrinunciabile.
Tra le specie di pesce che non mancano mai sulle tavole natalizie, dominano i crostacei, che vengono scelti dal 48% degli intervistati. Gamberetti, gamberi e mazzancolle sono i più amati, seguiti dal salmone (41%) e dalle vongole (30%), che restano anch'essi tra i preferiti durante le festività. La varietà di questi frutti di mare non solo arricchisce il menu, ma porta anche un’incredibile ricchezza di sapori e preparazioni diverse, dalle insalate di mare ai piatti più elaborati.
La sostenibilità come criterio di acquisto: qualcosa sta cambiando
Oltre alla tradizione, una nuova consapevolezza si fa strada tra i consumatori italiani, che stanno cominciando a prendere decisioni sempre più informate riguardo la provenienza del pesce che portano in tavola. Secondo la ricerca, uno dei criteri principali per il 22% dei consumatori è la sostenibilità del prodotto. La freschezza del pesce resta comunque il primo fattore di scelta (63%), seguito dal prezzo (45%) e dalle certificazioni di qualità (33%). Questo cambiamento di mentalità riflette un crescente interesse verso un consumo più responsabile e consapevole, che si accompagna all’attenzione per la salvaguardia degli ecosistemi marini.
Un altro dato interessante emerge dall’analisi sulla sensibilità dei consumatori riguardo la sostenibilità del pesce. Se gli italiani scoprissero che il pesce consumato a Natale proviene da fonti a rischio di estinzione, il 36% ridurrebbe il consumo, mentre il 28% continuerebbe ad acquistarlo, ma solo da fonti sostenibili. Un ulteriore 22% sarebbe disposto a smettere completamente di consumarlo. Questi dati dimostrano chiaramente che, nonostante la tradizione gastronomica, gli italiani sono sempre più disposti a modificare le proprie abitudini alimentari in base a criteri etici ed ecologici, ponendo l’accento sulla sostenibilità come valore fondamentale.
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