
Si dice che il segreto della sua longevità stia nel modo in cui ogni giorno, la signora Fuku, una nonnina giapponese di 102 anni, cucina il brodo nel suo ristorante. In un angolo tranquillo di Fujioka, nella prefettura di Gunma, non troppo distante da Tokyo, tra profumi di brodo e ciotole fumanti, il tempo sembra essersi fermato. Dietro il bancone del ristorante Ginkatei c'è lei: nonna Fuku, conosciuta come la leggenda vivente del ramen, considerata la più anziana chef al mondo in attività su questa pietanza. Con le mani segnate dal passare degli anni, questa nonnina è capace di attirare nella sua modesta bottega visitatori da tutto il Giappone e turisti stranieri. Tantissime persone arrivano ogni giorno, desiderose di assaggiare piatti frutto di un secolo di esperienza.
Una vita di dedizione
Il Ginkatei di nonna Fuku è un ristorantino piccolo e modesto, con banconi e sedie di legno: all'interno non c'è niente di sfarzoso se non una straordinaria cordialità con la quale vieni accolto. Una tranquilla bottega in cui puoi gustare un ramen squisito preparato da una dolce nonnina di 102 anni. Ogni giorno, sei su sette, nonna Fuku si alza presto al mattino, accende i fornelli e si dedica all'arte che l'ha resa famosa.
Con un una postura sorprendente, rimane vigile sopra le sue pentole fumanti e, mentre attende che i noodles siano cotti, si mette a fare esercizi di mobilità come gli squat. Un'abitudine quotidiana che, come racconta ai curiosi, è meglio di qualsiasi medicina. "Lavorare sodo, mangiare bene e dormire abbastanza", dice sempre con estrema semplicità.
L'arte nel preparare ramen
Il concetto di ramen per nonna Fuku, va oltre il piatto: è una vera e propria forma d'arte che richiede pazienza e precisione. Ogni componente, dal brodo (la cui cottura va dalle 6 alle 48 ore), alle guarnizioni disposte elegantemente, è il frutto di decenni di esperienza. In Giappone, per cucinare un ramen perfetto c'è bisogno di un'arte culinaria fatta di equilibrio e armonia e, con il tocco di questa nonnina, ogni ciotola diventa un piccolo capolavoro.

Ma non è tutto. Sebbene sia il suo ramen ad attirare la folla, i clienti abituali del Ginkatei sanno che anche il katsudon qui è un'altra specialità. Parliamo di una cotoletta croccante di maiale con panatura dorata di panko, in un brodo stufato con sedano, carote, cipolla e dashi, il tutto servito su una ciotola di riso bianco sul quale vengono versate due uova sbattute. La preparazione del katsudon riflette la stessa cura meticolosa che caratterizza il suo ramen. La carne deve essere fritta alla temperatura esatta per garantire un esterno croccante e un interno succoso e tenero. L’equilibrio tra il brodo dashi, la dolcezza delle cipolle e la ricchezza dell’uovo crea un piatto che rappresenta il comfort food nella sua forma più sublime.
Un'esperienza che va oltre il cibo
Entrare al Ginkatei non significa andare a pranzo, ma è come fare un viaggio nel tempo. Lì, nella prefettura di Gunma, tra Tokyo e Nagano, troverai quell'atmosfera familiare che offre uno spaccato autentico della tradizione gastronomica giapponese, ormai sempre più raro in un mondo così globalizzato.

Ammirare nonna Fuku che cucina riempe il cuore di gioia perché è ancora oggi un esempio vivente che con dedizione e passione, anche lavorare può essere la cosa più bella del mondo. Mangiare i piatti cucinati da questa signora ultra centenaria è raro e prezioso e continua a impressionare chiunque abbia la fortuna di assaggiarli.