video suggerito
video suggerito
20 Agosto 2025 15:00

Vendemmia anticipata: perché negli ultimi anni si fa sempre prima

Il cambiamento climatico sta cambiando i tempi della raccolta: ecco perché l’uva viene vendemmiata sempre prima, e cosa cambia nel vino che beviamo.

0
Immagine

Se ti sembra che la vendemmia in Italia arrivi sempre prima del previsto, non è solo una tua impressione. Sempre più viticoltori iniziano la raccolta dell’uva in anticipo rispetto ai tempi tradizionali.

A luglio scorso i viticoltori di Cantine Ermes in Sicilia hanno dato ufficialmente il via alla vendemmia: è la prima cantina in Italia a cominciare i lavori di raccolta delle uve.

Anche lo scorso anno la vendemmia era stata anticipata: in Sicilia e in Calabria era iniziata a metà luglio (per evitare danni dovuti alla carenza di acqua); anche in Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia la vendemmia era iniziata prima del dovuto, per scongiurare ulteriori danni dopo le intense grandinate e piogge dei mesi precedenti. Ma perché succede? Oggi ti spieghiamo tutti i motivi per cui, ormai da qualche anno, la vendemmia viene anticipata.

Vendemmia e cambiamento climatico

Forse avrai intuito da solo quale sia il motivo dietro la vendemmia anticipata: l’innalzamento delle temperature, dovuto al cambiamento climatico che sta interessando tutto il mondo.

Una volta, ai corsi per sommelier, veniva insegnato che l’habitat ideale per la coltivazione della vite era compreso tra il 30 ° e il 50 ° parallelo: questo perché la latitudine influisce su due fattori chiave per la crescita della vite:

  • La quantità di luce solare e di calore ricevuta, fondamentale per la crescita sana della vite.
  • L’escursione termica: la differenza di temperatura tra giorno e notte è importante per lo sviluppo qualitativo dell’uva.

Con il cambiamento climatico, però, questa regola non vale più come prima. Leggiamo sempre più spesso di zone esotiche che diventano aree di produzione interessanti (come nel caso del Bhutan) e zone poco vocate nell’immaginario collettivo, che diventano punti di riferimento.

È esemplificativo il caso degli spumanti inglesi – che stanno conquistando un numero sempre maggiore di consensi a livello di critica – facendo invidia e gola ai cugini francesi della Champagne, che in risposta acquistano sempre più terreni vitati nella zona.

Immagine

Leggiamo altrettanto spesso, purtroppo, di eventi estremi legati all’innalzamento delle temperature. Di fronte alle crescenti sfide climatiche, molte cantine stanno cambiando approccio. Alcune scelgono di spostare le vigne in altitudine o in zone più fresche. Altre adottano vitigni resistenti al caldo o sistemi di irrigazione controllata per proteggere l’uva nei momenti critici, grazie anche all’uso di sensori e strumenti digitali per monitorare le condizioni della vigna in tempo reale.

Anche la gestione della vigna cambia: più attenzione alla potatura verde, alla gestione della chioma e al monitoraggio della maturazione. Tutti strumenti che aiutano a raccogliere uva sana, al momento giusto, anche in un clima sempre più imprevedibile.

In uno scenario in continua evoluzione, anche i viticoltori italiani stanno facendo tutto il possibile per proteggere la qualità del vino. Anticipare la vendemmia, oggi, non è solo una scelta tecnica: è una risposta concreta ai cambiamenti che stanno trasformando il mondo del vino.

Vendemmia anticipata: come e perché

Non esiste un giorno sul calendario che possa essere identificato a priori come ideale per l’inizio della vendemmia. Ogni produttore ha un’idea precisa del vino che vuole ottenere. Per questo, il momento della vendemmia viene scelto quando l’uva ha raggiunto la giusta maturazione e il corretto equilibrio tra zuccheri e acidità, in linea con lo stile del vino che si vuole realizzare.

La vendemmia, come abbiamo visto, può essere anticipata per scongiurare danni al vigneto e all’uva, che potrebbero sopraggiungere in caso di siccità oppure di caldo eccessivo e prolungato. Anche il problema opposto (piogge intense, grandinate, gelate tardive) rappresenta un pericolo.

Immagine

In presenza di condizioni climatiche estreme, dunque, anticipare la vendemmia diviene necessario per scongiurare cali di qualità dell’uva ed evitare evenienze come un’eccessiva concentrazione di zuccheri o un calo di acidità.

Il clima estremo può cambiare anche il gusto del vino. Un’uva troppo matura accumula più zuccheri: il risultato? Vini più alcolici e intensi. Allo stesso tempo, cala l’acidità naturale dell’uva, e questo rischia di rendere i vini meno freschi e più piatti.

Quali uve si raccolgono per prime (e perché)

I viticoltori tendono ad anticipare la vendemmia delle uve destinate alla produzione di vini bianchi e spumanti. Questo perché nei vini bianchi e negli spumanti si cercano freschezza, profumi delicati e una buona acidità: qualità che si preservano meglio vendemmiando prima.

Inoltre, alcune varietà d’uva, come Pinot Grigio, Chardonnay e Müller-Thurgau, maturano naturalmente prima (sono vitigni a maturazione precoce, cioè pronti già a luglio-agosto) e vengono vendemmiate con anticipo anche in condizioni climatiche normali. Non è un caso che Cantine Ermes abbia cominciato la vendemmia proprio da varietà come Pinot Grigio, Chardonnay, Viognier e basi per spumante.

Immagine

Anche le mode possono influenzare i momenti di raccolta: negli anni ‘80 si tendeva ad anticipare la vendemmia perché il mercato richiedeva vini più leggeri. Negli anni ‘90, invece, abbiamo assistito a un’inversione di tendenza, specialmente nel caso di uve per vini rossi: c’era infatti una domanda di mercato importante per vini rossi strutturati e corposi, con buona alcolicità. Oggi, invece, i produttori devono trovare un equilibrio tra il gusto del pubblico e i limiti imposti da un clima che cambia. E ogni vendemmia, sempre più anticipata, racconta anche questa sfida.

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views