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5 Luglio 2025 16:00

Tutti i cibi che non dovresti mai avvolgere nella pellicola d’estate

Nella pellicola alimentare siamo abituati ad avvolgerci un po' di tutto, perché è pratica e comoda: con il caldo, però, il rischio è quello di imprigionare gli alimenti all'interno di un ambiente troppo umido, creando condizioni favorevoli alla proliferazione batterica.

A cura di Federica Palladini
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Con l’estate le abitudine in cucina cambiano: il caldo, infatti, non solo modifica il menu (con l'intenzione di accendere al minimo forno e fornelli), ma costringe anche a ricalibrare il modo di conservare gli alimenti, compresi quelli che vanno in frigorifero, elettrodomestico che in questo periodo soffre di sovraccarichi e continue aperture. Le alte temperature, la forte umidità e anche gli sbalzi termici accelerano i processi di deterioramento degli alimenti. Considerata il più delle volte un asso nella manica per avvolgere qualsiasi cosa, la pellicola alimentare durante la bella stagione va utilizzata con più attenzione perché non tutti i cibi con le nuove condizioni reagiscono allo stesso modo al contatto prolungato con questo materiale e ai suoi effetti, che possono compromettere consistenza, sapore e anche sicurezza.

La pellicola in estate: perché può non funzionare?

Realizzata nella maggior parte dei casi in PVC o, in misura minore in polietilene (PE), la pellicola alimentare è pensata per creare una barriera protettiva contro l’aria e gli odori, riducendo l’ossidazione dei cibi: si tratta in genere di materiali che gli esperti sconsigliano di mettere nel microonde perché possono sciogliersi o di usarli su alimenti ancora caldi, in quanto possono generare condensa, dato che sono impermeabili. Ed è proprio qui il problema: la pellicola trattiene l’umidità e non fa traspirare, diventando una trappola soprattutto per cibi composti in prevalenza da acqua e grassi. Vediamo quali sono i più a rischio.

  • Formaggi freschi. Ricotta, stracchino, robiola rischiano di fermentare molto velocemente, sviluppando muffe e odori sgradevoli. Il consiglio è quello di preservarli nelle confezioni in cui si sono comprati, riponendo il tutto all’interno di contenitori ermetici.
  • Frutta matura. Vuoi portarti al lavoro una manciata di ciliegie? Ecco, in mancanza di vaschette con tappo, piuttosto opta per della semplice carta da cucina in modo da non sporcare lo zaino o la borsa (anche se lo schiacciamento potrebbe essere garantito) durante il tragitto. La pellicola su questa frutta zuccherina – vale lo stesso con pesche, albicocche e fichi – in combinazione con il calore ne accelera la degradazione.
  • Affettati. Con le temperature torride, prosciutto, mortadella, bresaola e affettati in generale soffrono se avvolti nella pellicola. Il contatto diretto favorisce il ristagno dei grassi superficiali e altera aroma e consistenza: le fette tendono ad appiccicarsi tra loro e perdono freschezza. Meglio lasciarli nel loro involucro, che è fatto appositamente per preservare le qualità organolettiche, mentre se li hai acquistati in vaschetta conservarli in un contenitore con chiusura ermetica.
  • Dolci. Quelli farciti con panna, mascarpone o crema pasticciera, che hanno quindi una base di latte e/uova, non tollerano l’umidità trattenuta dalla pellicola, che ne peggiora la consistenza e facilita la proliferazione batterica. Opta per porta torte e campane in vetro.
  • Biscotti. Può capitare di dover trasportare biscotti secchi, magari per una gita in montagna. Ecco, sappi che aderenti alla pellicola perdono croccantezza in un lampo. La soluzione più adatta è riporli nei classici contenitori a chiusura ermetica o, in alternativa, in sacchetti di plastica.
  • Panini. Avvolgere i sandwich da portare via direttamente nella pellicola può sembrare comodo, ma il risultato è spesso deludente: il pane si inumidisce e diventa gommoso, specialmente se il ripieno è ricco di ingredienti acquosi (vedi alla voce pomodoro e mozzarella). Meglio utilizzare prima la carta da cucina e poi foderare con pellicola o alluminio, per evitare di far uscire il ripieno.
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