
Le Feste natalizie rappresentano un’occasione perfetta per creare ricordi speciali, magari grazie anche a qualche viaggio pianificato a puntino. Ma se in famiglia c’è un bimbo che sta affrontando lo svezzamento, questa occasione può diventare anche una piccola “missione alimentare”. Quelle che sembrano azioni banali a casa, come preparare una pappa, tagliare le verdure secondo i principi di tagli sicuri, sedersi con calma intorno a un tavolo per mangiare tutti insieme, possono richiedere un po’ più di organizzazione.
Eppure è assolutamente possibile vivere il Natale fuori casa con serenità e, con qualche accortezza e un po’ di preparazione, anche le pappe del tuo bimbo diventano parte della magia del viaggio.
Come prepararsi prima della partenza
Pianifica con anticipo, ma senza rigidità
Il primo passo è concentrarsi su un aspetto importante: la vacanza non è il momento per cercare di rivoluzionare la dieta della famiglia e, quindi, del bambino, e se stai iniziando la fase dello svezzamento ricorda che secondo le indicazioni del Organizzazione Mondiale della Sanità è sempre il latte a essere il cardine della giornata alimentare del tuo bambino.
Questo significa che anche in viaggio è preferibile mantenere la stessa logica di pasti semplici, nutrienti e complementari al latte materno o artificiale, piuttosto che proporre ogni novità culinaria possibile, specialmente se non gradita.
Fai la valigia del “kit pappa”
Porta con te tutto l’essenziale per occuparti del piccolo fuori casa: piattino, posatine, bavaglini, ciotoline ermetiche o contenitori, e magari anche un piccolo frullatore a immersione o cuocipappa portatile, per le emergenze.
Se il bambino è abituato a un tipo di pappe – fatte in casa o pronte al consumo – considera di portarne una scorta sufficiente per i primi giorni di vacanza, per evitare di dover ricominciare da capo la fase di adattamento a nuovi cibi in un momento già ricco di stimoli.

Mantieni, per quanto possibile, la routine
I piccoli si sentono più sicuri e mangiano con maggiore serenità quando ritrovano familiarità. Se a casa hanno orari di pappa e sonnellini definiti, cerca di tenere orari simili anche in viaggio: la coerenza aiuta l’apparato digerente, il ritmo sonno-veglia e la serenità emotiva.
Sicurezza e conservazione corretta degli alimenti
Quando ci si muove – macchina, treno, aereo – la gestione degli alimenti per un bimbo in svezzamento richiede maggiore attenzione:
- Se porti vasetti o pappe pronte per l’infanzia, evita di lasciarli, per esempio, in un portabagagli molto caldo: temperature elevate (oltre 40 °C) possono compromettere la sicurezza del cibo.
- Una volta arrivati, conserva gli omogeneizzati o i vasetti in un luogo fresco e non consumare confezioni aperte dopo troppo tempo. Se la chiusura o la capsula del vasetto non sembra integra, è meglio non utilizzarlo.
- Quando offri pappa o finger foods a un bimbo che sta imparando a masticare, assicurati che sia sempre seduto in posizione eretta – seggiolone portatile, rialzo, seduta stabile – per ridurre il rischio di soffocamento. Questo vale sia per un approccio tradizionale sia per l’approccio di tipo autosvezzamento.
- Se viaggi in aereo e allatti o usi latte formulato, continua pure a farlo su richiesta: l’allattamento resta una fonte indispensabile di principi nutritivi, idratazione e conforto per tutto il primo anno di vita e può aiutare anche alleviare fastidi come quelli causati dalla variazione di pressione che si attuano durante il decollo/atterraggio.

Alcune idee perfette per quando si è fuori casa
Quando ti trovi in vacanza, con parenti, amici, nonni o in una struttura che non conosci bene, può essere utile puntare su soluzioni flessibili, semplici e a prova di imprevisto. Ecco qualche spunto concreto.
Finger food morbidi e facilmente digeribili
- Banane mature in stick, avocado morbido, patate dolci cotte a vapore e passate leggermente con una forchetta, zucca a bastoncino: tutti questi cibi sono ottimi per bimbi che stanno iniziando a masticare e offrono nutrienti utili senza richiedere attrezzature complesse per prepararli.
- Se hai a disposizione acqua potabile del rubinetto (o acqua in bottiglia), puoi anche preparare un pasto semplice a base di cereali per la pappa, frutta di stagione a corretta maturazione e della verdura schiacciata per completare il pasto insieme a una fonte proteica adeguata. Così, un porridge o una polentina possono diventare un pranzo equilibrato anche in trasferta.
Piccoli stratagemmi per pappe “last minute”
Se alloggi in un appartamento o in una casa con cucina, un mini-frullatore o un passaverdure può essere la tua salvezza: verdure, legumi decorticati, frutta morbida – tutto può cambiare consistenza in pochi minuti. Considera però sempre di proporre anche alimenti adatti al self-feeding (autoalimentazione), se il tuo bambino è pronto, e non solo puree.
Per i momenti fuori casa (pranzi al ristorante, cene dai nonni, pranzi in viaggio) porta con te alcune “scorte fidate”, in modo da non dipendere interamente da ciò che trovi sul posto.

Coinvolgi la famiglia e vivi il viaggio come occasione di scoperta
La cosa bella del viaggio con un bimbo in svezzamento è che l’esperienza può diventare un’occasione di scoperta per tutta la famiglia. Prova a coinvolgere nonni, zii o parenti lontani chiedendo di cucinare insieme qualcosa di semplice, adatto al bimbo: una zuppa di verdure, delle polpettine di legumi, broccoli sbollentati e conditi con una salsina semplice… In questo modo il bambino associa i sapori alla convivialità, alla condivisione, al calore di un momento di festa.
Insomma, spesso le mamme e i papà si preoccupano che un cambiamento di abitudini – casa vs. vacanza, clima diverso, fuso orario – possa turbare l’approccio al cibo del loro bambino, rendendolo meno propenso a mangiare. Ma la verità è che un certo margine di flessibilità, soprattutto in svezzamento, fa parte del percorso.
Dopotutto è la stessa Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale a sottolineare nei suoi documenti che l’introduzione di cibi solidi dovrebbe avvenire con gradualità, rispettando i segnali del bambino, e mantenendo una dieta il più possibile varia e bilanciata.
E il viaggio, con i suoi ritmi più lenti, le sue atmosfere, i suoi spostamenti può diventare un tassello aggiuntivo di una sana educazione nutrizionale e affettiva, aiutandoti a fidarti dei tempi di tuo figlio.
Verdiana, la Dietista delle famiglie