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1 Dicembre 2025 12:24

Se amiamo la birra e il vino è colpa delle scimmie: lo dice la scienza

Secondo un recente studio, il nostro desiderio di consumare alcolici deriverebbe direttamente dai nostri antenati primati, che si nutrivano di frutta fermentata contenente naturalmente etanolo. Questa ricerca si collega alla cosiddetta ipotesi della scimmia ubriaca secondo cui l'attrazione per l'alcol ha radici evolutive antiche.

A cura di Arianna Ramaglia
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Un calice di vino con un tagliere o una birra accompagnata da tarallini e noccioline: è generalmente il nostro modo di concludere piacevolmente una giornata di lavoro o di passare del tempo in compagnia. Un'abitudine che sembra del tutto moderna e legata alle generazioni più recenti: eppure, uno studio recente, condotto dall'Università di Dartmouth, afferma che il nostro amore per l'alcol potrebbe avere origini antiche – ma molto antiche – risalenti ai nostri antenati, addirittura a 50 milioni di anni fa.

Le scimmie amanti dell'etanolo

Sappiamo finalmente a chi dobbiamo dare la colpa se oggi siamo amanti del buon vino o di una birra fresca. Il team di ricercatori dell'Università di Dartmouth, nel New Hampshire, ha scoperto, studiando alcuni enzimi digestivi dei primati ancestrali, che i nostri antenati consumavano, già 50 milioni di anni fa, frutta fermentata che conteneva naturalmente etanolo. Secondo lo studio riportato dal Wall Street Journal, alcune scimmie antropomorfe africane, di 10 milioni di anni fa, riuscivano a metabolizzare l'alcol 40 volte più facilmente di altri primati, grazie a una mutazione di un enzima digestivo. Questa nostra inclinazione per l'alcol, quindi, sembrerebbe derivare dalle scimmie e per questo amiamo "naturalmente" vino, birra e altri alcolici. Gli studiosi si sono spinti ancora oltre, ipotizzando che l'inizio della coltivazione dei campi era orientata a "far crescere i cereali per fare la birra, non il pane. Quindi il nostro cervello è programmato per apprezzarla".

Gli scienziati hanno scoperto anche che dalle scimmie abbiamo ereditato una certa attitudine alla vita sociale: i primati, infatti, pare che amassero mangiare in gruppo la frutta che avevano raccolto, come noi, allo stesso modo, amiamo bere in compagnia. Per cui, se dopo una giornata di lavoro senti il desiderio di andare in un bar o in un pub a bere una birra, puoi serenamente incolpare le scimmie.

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La teoria della scimmia ubriaca

La scoperta di questa eredità si collega strettamente a una ricerca pubblicata soltanto qualche mese fa su Science Advances e condotta da un team di ricercatori dell'Università di Berkley, che ha dimostrato che gli scimpanzé consumano l'equivalente di quasi due drink al giorno attraverso la frutta fermentata. Lo studio è partito dalla cosiddetta ipotesi della scimmia ubriaca del professore Robert Dudley secondo cui il nostro amore per l'alcol sia nato milioni di anni fa: da questo presupposto, il team ha condotto degli studi in Costa d'Avorio e Uganda, raccogliendo e analizzando i frutti consumati dagli scimpanzé. Ciò che hanno riscontrato è stato un contenuto alcolico di circa lo 0,3% che comporta un consumo di circa 14 grammi al giorno di etanolo puro, equivalente a circa una pinta di birra. A dispetto di ciò che puoi pensare, però, questo non significa che le scimmie si ubriacano: il loro consumo, infatti, è graduale e avviene durante tutto l'arco della giornata, a differenza nostra che si concentra in poche ore.

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