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10 Novembre 2025 11:12

Primo sì per la candidatura della cucina italiana a Patrimonio immateriale dell’Unesco

Questa mattina la commissione degli esperti internazionali ha espresso parere favorevole all'ingresso della cucina italiana nella lista dei Patrimoni immateriali dell'Unesco. Non si tratta ancora di un sì definitivo, ma rappresenta il primo passo concreto verso un riconoscimento storico.

A cura di Arianna Ramaglia
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È arrivato questa mattina il primo sì per l'ingresso della cucina italiana nella lista dei Patrimoni immateriali dell'Unesco. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura ha reso nota la decisione della commissione degli esperti internazionali, che ha espresso parere favorevole all'introduzione della cucina italiana tra i patrimoni immateriali. Un traguardo senza dubbio importante, ma non ancora definitivo: vediamo cosa significa davvero.

Cosa significa questo primo sì

Non è ancora una vittoria, ma rappresenta il primo passo concreto di un iter che si concluderà a New Delhi, quando il Comitato Intergovernativo dell'Unesco si riunirà, dall'8 al 13 dicembre, per prendere la decisione finale. Come riportato dall'Ansa, Pier Luigi Petrillo, professore alla Luiss Guido Carli e curatore del dossier di candidatura, ha infatti affermato: "La valutazione tecnica pubblicata oggi ci dice che il dossier è ben fatto ed è coerente con gli obiettivi dell'Unesco. Occorre però tenere conto che questo primo sì non deve creare illusioni perché il Comitato intergovernativo che si riunirà in India a dicembre ha la possibilità di rivedere completamente la decisione".

Non si tratta quindi di un sì definitivo, perché la decisione finale potrebbe confermare o ribaltare l'esito. Se, però, questo primo giudizio dovesse essere confermato, la cucina italiana diventerebbe la prima cucina al mondo, nella sua interezza, a entrare nella lista dei patrimoni immateriali dell'umanità dell'Unesco.

"È bellissimo vedere l’interesse con il quale viene seguito il percorso di riconoscimento della cucina italiana a patrimonio dell’Unesc" ha dichiarato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. "Non c’è sito di informazione, giornale specializzato, televisione che non abbia scritto un articolo o previsto un servizio per la prima edizione utile dedicato a questo primo passo importante. Invito però tutti quanti alla calma e a conservare le energie perché dobbiamo compiere ancora qualche passo. Il riconoscimento ufficiale si deciderà il prossimo dieci dicembre nella riunione del comitato che si terrà a Nuova Delhi, abbiamo candidato una grande tradizione, un elemento che ci contraddistingue, ma non abbiamo ancora tagliato questo grande e meritato traguardo".

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Come funziona l'iter

La candidatura, intitolata "La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale", è stata avviata nel 2023 e raggiungerà il suo momento decisivo il 10 dicembre 2025, durante la ventesima sessione del Comitato Intergovernativo dell'Unesco a New Delhi. Ma come funziona precisamente l'iter? Prima di arrivare alla decisione finale, l'organo tecnico esprime una prima valutazione, che può essere positiva, negativa o con richiesta di approfondimento. In questo specifico caso, come spiegato in questo articolo, l'organo di competenza si è espresso positivamente rispetto all'inserimento in lista della cucina del nostro Paese.

La candidatura – promossa da Accademia Italiana della Cucina, Fondazione Casa Artusi e dalla rivista “La Cucina Italiana”, con il coordinamento scientifico del professor Pier Luigi Petrillo – riconoscerà, se approvata, la cucina italiana non solo come un insieme di ricette, ma come patrimonio vivente fatto di identità, convivialità e tradizioni che raccontano la bellezza e la diversità del nostro Paese.

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