
Ti è mai capitato di avere mal di testa acuto e brevissimo subito dopo aver mangiato un gelato? La risposta probabilmente è sì, dato che si tratta di un fenomeno comune conosciuto come brain freezing o cervello congelato che si manifesta non solo quando gustiamo un gelato, ma anche mentre beviamo dell'acqua o una bibita molto fredde. Nonostante il gelato sia uno dei cibi più apprezzati, soprattutto in estate, allo stesso modo è capace di provocare quella fitta fastidiosa e improvvisa che, per fortuna, dura una manciata di secondi. Il dottor Simone Gabrielli ci spiega da cosa dipende e, soprattutto, se si può evitare.
Perché il cervello si "congela" quando mangiamo il gelato
Quando qualcosa di molto freddo, come gelato, ghiaccioli o simili, tocca il palato, i vasi sanguigni prima si restringono per poi dilatarsi rapidamente: si tratta di ganglioneuralgia sfenopalatina, il nome medico della "cefalea da gelato".
I recettori del dolore (nocicettori) presenti in quella zona rilevano questo sbalzo termico e mandano un segnale al nervo trigemino, che di solito trasporta le sensazioni provenienti dal viso. Il cervello, un po’ confuso, interpreta questo segnale come se il dolore arrivasse dalla fronte e arriva quella fitta fastidiosissima che tutti conosciamo come “mal di testa da gelato”. C’è da dire che i meccanismi precisi ancora non si conoscono perché, essendo un dolore molto breve, è difficile da studiare.
Come evitare il mal di testa da gelato
Per evitare il mal di testa da gelato, bisogna mangiare più lentamente: è importante, quindi, non avventarsi sul gelato con voracità, ma di assaporare lentamente, permettendo al corpo di adattarsi gradualmente al freddo. In più, può aiutare lasciare per qualche minuto il gelato fuori dal freezer e aspettare di bere la bibita se troppo ghiacciata.
Se ormai il dolore è entrato in atto, possiamo provare a premere la lingua contro il palato per riscaldarlo, oppure bere un bicchiere d’acqua tiepida.