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ALL WE CAN EAT
episodio 42
6 Giugno 2025
15:01

Mercurio nel pesce: dobbiamo davvero preoccuparci?

Ecco perché il mercurio si accumula nel pesce, quali sono le specie che ne contengono di meno e quali vanno consumate con moderazione. Scopriamo di più con il dottor Simone Gabrielli, biologo nutrizionista.

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Tutti parlano del mercurio nel pesce… ma bisogna davvero smettere di mangiarlo? L’esperto Simone Gabrielli, biologo nutrizionista, spiega perché alcuni pesci accumulano più metilmercurio di altri, chi deve fare più attenzione e quali varietà si possono mangiare senza troppi pensieri. Alici, sgombri, sardine, nasello, trota: pesci ricchi di nutrienti, sicuri e spesso anche economici. Il pesce resta un alleato della salute, se scelto e consumato con equilibrio.

Perché il mercurio ci fa male?

Il mercurio nei mari esiste. In particolare, la forma che ci preoccupa di più è il metilmercurio, una molecola che deriva principalmente dall’inquinamento ambientale. Il metilmercurio entra nella catena alimentare e si bioaccumula nei tessuti dei pesci – soprattutto nei grandi predatori come il tonno, il pesce spada o lo squalo – che si nutrono di altri pesci, accumulando sempre più metilmercurio nel tempo.

Il metilmercurio è neurotossico, cioè può danneggiare il sistema nervoso, soprattutto nei feti e nei bambini piccoli in fase di sviluppo. Ma attenzione: questo non significa che ogni fetta di tonno sia veleno. Il pesce in commercio è controllato. Prima di finire sugli scaffali o nei piatti, viene sottoposto a limiti di legge e verifiche sanitarie. I limiti per il mercurio sono fissati a livello europeo e non vengono superati nei prodotti in commercio. Ma ci sono categorie sensibili che devono stare un po’ più attente, ad esempio:

  • Bambini piccoli
  • Donne in gravidanza
  • Persone fragili o con patologie renali/epatiche

Per loro, si consiglia di evitare pesci di grosse dimensioni più di 1 volta a settimana. Per tutti gli altri… niente panico.

Quale pesce scegliere?

I pesci da preferire sono anche i più ricchi di omega-3 e, spesso, anche i più economici:

  • Alici
  • Sgombri
  • Sardine
  • Nasello
  • Trota

Tutti questi hanno probabilità bassissime di contenere mercurio, ma hanno tanti nutrienti buoni: proteine ad alto valore biologico, iodio, vitamina D, grassi insaturi. E se vi state chiedendo: sì, anche il pesce surgelato va bene.

E qui arriva il vero paradosso: mentre ci facciamo venire l’ansia per il mercurio, non mangiamo abbastanza pesce. Le linee guida consigliano di mangiare 2-3 porzioni a settimana. E invece? Si mangia solo tonno in scatola quando si è a dieta. Alici, sardine, pesce azzurro… li snobbiamo. E sono quelli migliori. Altra cosa che ignoriamo totalmente è l’altra tipologia di pescato come molluschi e crostacei quindi per capirci vongole, cozze, gamberi, polpo, seppie e così via. Anche questi rientrano nelle 2-3 porzioni consigliate.

In conclusione

Sì, il mercurio nei mari esiste, ma il pesce che trovi in commercio è controllato. Se vari il tipo di pesce e non esageri con i predatori, i benefici superano di gran lunga i rischi.

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