
Dolci, caramelle e bevande zuccherate fanno davvero cariare i denti? Sì, lo zucchero può favorire lo sviluppo delle carie e il nostro biologo nutrizionista Simone Gabrielli ti spiegherà perché. Scoprirai, inoltre, cosa sono le carie e come si formano, come capire se ne hai una, quanto conta davvero l’alimentazione, perché alcune persone sono più predisposte di altre e quali buone abitudini possono aiutarti a prevenirle.
Cos'è la carie e cosa la causa
La carie è la malattia dei denti più comune in assoluto ed è causata da alcuni batteri che si nutrono degli avanzi di zucchero che rimangono nella bocca quando non ci laviamo i denti con costanza. Nella nostra bocca, infatti, vivono più di 300 specie di batteri che, insieme ad altri microrganismi, formano la flora batterica del cavo orale. Tra questi batteri il maggior responsabile delle carie è lo Streptococcus Mutans, un batterio che quando si nutre di zucchero produce una sostanza appiccicosa, una sorta di muco, che gli permette di aderire bene alla superficie dei denti. Questa sostanza non solo lo protegge dalla saliva – che ha potere antibatterico – ma gli permette di proliferare.
Come capire se hai la carie?
Le colonie di Mutans che si creano metabolizzano il continuo zucchero che introduciamo mangiando e producono una grande quantità di acido lattico: questo acido erode il dente, lo rende più morbido e piano piano lo buca creando la carie. Attenzione, perché all'inizio potremmo non sapere di avere una carie in atto, perché la carie nella sua fase iniziale non è molto visibile, è tipo una patina biancastra, e inoltre non proveremmo ancora nessun tipo di dolore o fastidio. Questo accade perché nello smalto, la parte più resistente del dente, non sono presenti i nervi e nonostante i batteri stiano già lì a fare danno, noi non sentiamo nulla. Ma, man mano che il lavoro di erosione continua, la carie raggiunge la dentina, lo strato subito sotto, un tessuto osseo resistente ma meno duro dello smalto, che circonda e protegge la polpa. Se non si interviene in questo stadio, i batteri possono continuare indisturbati la loro marcia verso la polpa, la parte vitale del dente. Arrivati a questo punto, l’infezione provoca dolore perché nella polpa sono presenti nervi e vasi sanguigni. Qui la carie, se non viene curata da un dentista, può aggravarsi fino a portare alla morte della polpa e infine alla caduta del dente.
Quali cibi fanno venire la carie?
La proliferazione di questo batterio quanto ha a che fare con l’alimentazione? Più residui di zucchero rimangono nella nostra bocca, più lui produce acido. Ma allo stesso tempo, però, è impensabile eliminare tutto lo zucchero che ingeriamo perché lo zucchero, come sappiamo, non proviene solo dalle bevande o dalle caramelle, cose che possiamo benissimo evitare: ma viene ricavato anche dai carboidrati o dai latticini. È anche importante sottolineare che a causare il danno non è tanto la quantità di zucchero che ingeriamo, ma per quanto tempo questi residui, insieme ai batteri, rimangono in bocca.
C’è da dire poi che ci sono persone geneticamente più predisposte di altre ad avere le carie: per esempio chi ha una carenza di fluoro e quindi ha un dente meno resistente, o ha i solchi dei denti più pronunciati per cui ha più difficoltà a pulirli bene con lo spazzolino. C’entra anche lo stile di vita: chi fuma, per esempio, ha più probabilità di sviluppare più carie.
Come prevenire la carie
Per prevenire le carie dobbiamo mantenere una corretta igiene orale. Il ché significa lavarsi i denti almeno due volte al giorno, usare il filo interdentale, risciacquare con il colluttorio e fare regolari visite dal dentista.
Ma anche adottare una dieta sana, limitando alcuni cibi ricchi di zucchero e appiccicosi come dolci, creme, marmellate, miele e bevande zuccherate, può aiutarci a mantenere la situazione sotto controllo.