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21 Agosto 2025
11:25

La tradizione della birra in Germania sta scomparendo: nel Paese se ne beve sempre di meno

La Germania beve sempre meno birra: consumi ai minimi storici, complice l’aumento dei prezzi, l’inflazione e le nuove abitudini dei giovani più sobri e consapevoli.

A cura di Enrico Esente
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La birra è il cuore della Germania, patria di tradizioni, feste e brindisi che ogni anno si celebrano in onore di questa bevanda. Ma qualcosa sta cambiando, nel Paese pare essersi incrinata la curva dei consumi relativi alla birra. Per la prima volta, da quando si tracciano le statistiche dal 1993, ha smesso di scorrere nei boccali tedeschi, segnando un crollo storico. A inizio agosto, l'Ufficio federale di statistica del Paese ha annunciato che i primi sei mesi del 2025 hanno visto il dato di vendite più basso mai registrato proprio dal '93. Un calo del 6,3% rispetto al 2024, paragonabile a quello che si verificò nel 2020 durante la pandemia, dove per ovvi motivi bar e ristoranti erano chiusi. Stiamo quindi parlando di un tradimento della sobrietà? Di un segnale di cambiamento culturale? Oppure l'inevitabile conseguenza di un sistema alle strette tra prezzi troppo alti e giovani sempre più selettivi? Capiamo insieme cosa sta davvero accadendo.

Un minimo senza precedenti: la birra è diventata un lusso economico?

La tendenza va avanti da diversi anni. La Germania è il Paese che produce più birra in tutta l'Europa, basti pensare che sul suolo tedesco oggi si contano oltre 1500 fabbriche. Nel 1994 a Berlino e dintorni si consumavano circa 133 litri di birra a testa, nel 2024 solamente 88. È pur vero però che, rispetto a quegli anni, il prezzo della birra è cresciuto del 22% a causa dei costi energetici che incidono sui processi di produzione che vanno dalla cottura al raffreddamento dei mosti. A pesare è anche l'inflazione, a causa della quale sempre meno persone mangiano nei ristoranti e, qualora decidessero di farlo, eviterebbero di consumare gli alcolici così da alleggerire il conto finale.

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In tutta questa storia bisogna considerare anche un fattore generazionale. I giovani di oggi sono meno attratti dall'alcol per motivi legati alla salute, alla sostenibilità e a uno stile di vita sempre più attento e consapevole. Cresce il mercato delle birre analcoliche e delle bevande ibride come la Radler, ossia birra unita a gazzosa o limonata, che stanno iniziando a conquistare chi è interessato a bere in maniera più "light". Tutto ciò testimonia una trasformazione: non è che la birra stia sparendo dai radar, ma si trasforma in alternative più leggere e differenti dalle esperienze alcoliche tradizionali.

Un nuovo inizio

Si tratta quindi di una crisi o di un'evoluzione? Il dato è chiaro: quello che un tempo era simbolo di socialità e tradizione, ora vacilla davanti a nuovi paradigmi socioeconomici e culturali. E la Germania si trova oggi ad affrontare un nuovo inizio. Eppure nei micro-birrifici a conduzione familiare della Franconia o nei laboratori millenari dell'Abbazia di Weihenstephan (il birrificio più antico al mondo), la birra continua a resistere, testimone di una storia in continua evoluzione. 

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Ci resta un'ultima cosa: dal 20 settembre al 5 ottobre si terrà l’Oktoberfest 2025, cosa dobbiamo aspettarci? È vero che quest'anno è quello che ha fatto registrare i consumi più bassi di birra in Germania dal 1993 ma è vero anche che la tradizione di questo festival resterà immacolata. La preoccupazione di un cambiamento c'è e si fa sentire, ma questo potrebbe essere un nuovo inizio anche per un evento mondiale come l'Oktoberfest dove i dati segnalano un crescente interesse per le opzioni analcoliche. Insomma forse è questa la vera sfida: non bisogna combattere il declino ma, con un mondo che cambia, bisogna sapersi reinventare magari lasciando intatte le tradizioni, i saperi e anche i sapori.

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A cura di
Enrico Esente
Laureato in Scienze della Comunicazione e giornalista professionista. Dopo le prime esperienze presso il Corriere del Mezzogiorno, Sky Sport, Rompipallone.it e un periodo di studio a Tokyo, ho orientato il mio percorso lavorativo verso il mondo dell’enogastronomia, spinto da una grande passione per la cultura gastronomica giapponese e un amore autentico per il buon cibo. Amo raccontare piccoli aneddoti legati alle abitudini alimentari di culture diverse, perché credo che il vero viaggio culturale inizi proprio a tavola.
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