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5 Settembre 2025 12:57

I tortelli alla piacentina: la storia del piatto preferito di Giorgio Armani

I tortelli alla piacentina, piatto preferito di Giorgio Armani, ricordano oggi lo stilista scomparso: eleganza e semplicità che univano la sua moda alla cucina.

A cura di Enrico Esente
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Con la scomparsa di Giorgio Armani, il mondo della moda, dell'eleganza e dell'arte del vivere ha perso una delle sue figure più emblematiche. Un uomo visionario che ha fatto diventare filosofica la raffinatezza e che ha avuto lungimiranza anche sulla gastronomia. Ciò che forse in molti ignorano è la sua visione estetica permeata all‘idea di convivialità, eleganza domestica e filosofia del quotidiano, tanto nella moda quanto a tavola.

La sua intuizione fu quella di portare il medesimo rigore stilistico, la stessa armonia visiva e la stessa attenzione al dettaglio dei suoi abiti anche nelle sue creazioni gastronomiche. Milano, New York, Dubai, Tokyo, Hong Kong, sono solo alcune delle città in cui Giorgio Armani ha creato ristoranti e caffè. Questi sono spazi dove l'estetica e la raffinatezza si fondono con il gusto. È qui che emerge la sua grandezza: non solo stilista, ma creatore di spazi di vita dove il cibo diventa moda.

Il piatto della memoria: come sono fatti i tortelli alla piacentina

"C'è un piatto, il mio preferito in assoluto che racchiude il ricordo della mia infanzia e delle mie radici: i tortelli alla piacentina... da condire soltanto con burro appena fuso e parmigiano".

Così Giorgio Armani confessò il suo amore per questa pietanza in una vecchia intervista rilasciata anni fa a la Repubblica. Per il grande stilista la cucina non era un accessorio, ma un tratto imprescindibile dell'identità. Il suo piatto prediletto è un gran classico della tradizione emiliana (Piacenza era la sua città di nascita, ndr) che suo padre e sua madre gli preparavano con delicatezza e amore. Questi tortelli sono un'espressione di semplicità e italianità, quei concetti che Armani faceva capire anche con la moda. Pochi ingredienti, chiusi a caramella e perfetti nella loro armonia.

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Il piatto racconta una storia: quella di un bambino cresciuto sulle rive del Po, a Piacenza, e dei genitori che ogni domenica mettevano in tavola un gesto d'amore che si è trasformato in memoria sensoriale. Semplici tortelli di pasta all'uovo chiusi a caramella e ripieni di ricotta, spinaci e Grana padano che, dopo essere stati scolati, vengono conditi con burro fuso e parmigiano, così come piacevano al grande stilista. Semplicità, è questo il tratto che Armani seppe trasferire anche nei suoi locali non solo nella stoffa, ma anche nella ricetta.

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Lo considerava il "piatto dell'anima" e lo portò fisso nei menu dei suoi ristoranti rendendo omaggio alla sua infanzia ogni volta che un cliente ordinava i tortelli. La quotidianità del cibo diventa stile ed è così che uno dei primi Caffè Armani aprì. Siamo nella Parigi del 1998 e da allora il marchio è cresciuto fino a contare più di 20 location in tutto il mondo, tutte pensate come ambienti in cui gastronomia e design si possono intrecciare.

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