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Le giuggiole, note anche come "dattero cinese", sono frutti antichi ma spesso trascurati nella cultura alimentare occidentale. Recentemente, hanno ricominciato ad attirare l'attenzione grazie ai benefici che sono in grado di apportare. Sebbene rappresentino ancora una presenza rara sugli scaffali dei supermercati, in paesi come Cina, Corea e alcune regioni del Mediterraneo – tra cui l’Italia – sono sempre più apprezzate, sia in cucina che come rimedio naturale.
In Italia, dove piccole produzioni artigianali si stanno espandendo – come nel Veneto con il celebre “brodo di giuggiole” – questa pianta offre un esempio concreto di come tradizione, nutrizione e ricerca possano convergere. Ecco allora quali sono i nutrimenti che un consumo di giuggiole può garantire.
Da dove vengono e cosa sono
Le giuggiole sono i frutti del giuggiolo (Ziziphus jujuba), una pianta appartenente alla famiglia delle Rhamnaceae, originaria dell’Asia, in particolare della Cina, dove è coltivata da oltre 4.000 anni. In seguito, si è diffusa anche in Medio Oriente, nel bacino del Mediterraneo e in alcune zone dell’Europa. In Italia è presente soprattutto in alcune regioni del Centro e del Nord, come il Veneto, dove viene anche utilizzata per la produzione del tradizionale liquore "brodo di giuggiole". Il frutto, di forma ovale e dalla buccia sottile, può essere consumato fresco o essiccato: nel secondo caso assume un aspetto simile a quello di un dattero, da cui deriva anche il nome comune "dattero cinese".

Proprietà nutrizionali e benefici
Le giuggiole sono una fonte ricca di vitamine (soprattutto vitamina C), sali minerali (come potassio, ferro, calcio), composti fenolici e antiossidanti. Nella medicina tradizionale cinese, vengono utilizzate per rinforzare il sistema immunitario, migliorare la digestione, calmare l’ansia e favorire il sonno.
1. Antiossidanti ed effetto anti-invecchiamento
Uno studio pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry (2008) ha analizzato il contenuto di polifenoli e flavonoidi in diverse varietà di Ziziphus jujuba, evidenziando un'elevata capacità antiossidante. I ricercatori hanno concluso che il consumo di giuggiole può contribuire a combattere lo stress ossidativo, rallentando l’invecchiamento cellulare.
2. Sostegno al sistema immunitario
Una ricerca pubblicata su Food & Function (2012) ha mostrato che estratti di giuggiola possono stimolare l'attività dei macrofagi, cellule chiave della risposta immunitaria, e aumentare la produzione di citochine pro-immunitarie. Questo suggerisce un potenziale ruolo del frutto nel rafforzamento delle difese naturali.

3. Effetto calmante e miglioramento del sonno
Uno studio condotto dall’Università di Hong Kong (Phytomedicine, 2017) ha dimostrato che alcuni componenti delle giuggiole, come i saponosidi e i flavonoidi, possono modulare il sistema GABAergico, promuovendo effetti sedativi e ansiolitici. Nei test su animali, l’estratto di giuggiola ha ridotto significativamente il tempo di latenza del sonno.
4. Benefici sulla digestione
Le giuggiole sono note per le loro proprietà emollienti e digestive. Uno studio pubblicato su BMC Complementary Medicine and Therapies (2015) ha evidenziato che l’estratto di Ziziphus jujuba migliora la motilità intestinale e può alleviare sintomi di disturbi gastrointestinali lievi, come la dispepsia e la stitichezza.
5. Controllo dei livelli di zucchero nel sangue
Un’indagine clinica condotta in Iran (Journal of Ethnopharmacology, 2013) su pazienti con diabete di tipo 2 ha rilevato che l’assunzione regolare di giuggiole essiccate per 8 settimane ha portato a una riduzione significativa della glicemia a digiuno e della resistenza insulinica.
Controindicazioni
Nonostante i numerosi benefici, il consumo di giuggiole non è privo di potenziali controindicazioni, specialmente in alcune condizioni, fra cui il diabete: anche se alcuni studi indicano un effetto ipoglicemizzante, le giuggiole sono comunque ricche di zuccheri naturali. Nei soggetti diabetici, è fondamentale moderarne il consumo e valutarne l’effetto glicemico individuale insieme al proprio medico.
In persone con intestino sensibile, l’elevato contenuto di fibre può causare gonfiore o crampi se consumate in eccesso. Sebbene rare, sono state documentate reazioni allergiche a componenti della pianta. I composti sedativi delle giuggiole possono potenziare l’effetto di farmaci ansiolitici o ipnotici. In questi casi, è consigliabile consultare il medico prima di introdurle nella dieta.