;)
I contrassegni di Stato sui tappi degli alcolici sono delle etichette o sigilli apposti dallo Stato per attestare l'avvenuta applicazione dell'accisa, ovvero un'imposta indiretta che grava sulla produzione e sulla commercializzazione di determinate bevande alcoliche. Servono a tracciare il prodotto lungo tutta la filiera distributiva, dalla produzione al consumo finale e assicurano l'autenticità del prodotto, proteggendo i consumatori da contraffazioni e frodi. Queste fascette servono anche come dato statistico: lo Stato può in questo modo monitorare il mercato degli alcolici e definire politiche fiscali adeguate, aumentando o diminuendo le tasse in base agli andamenti.
Alla scoperta dei contrassegni di Stato
In Italia, nel corso degli anni, sono state utilizzate diverse tipologie di contrassegni, che si differenziavano per materiale (carta, alluminio), forma e caratteristiche grafiche. C'è l'obbligo dei contrassegni in Italia per grappe, vini aromatizzati, vermouth, vini liquorosi, acquavite, distillati, liquori, alcol puro e vino semplice se è di indicazione controllata o protetta.

Attualmente, i contrassegni più comuni sono realizzati in carta filigranata e sono differenti a seconda del tipo di bevanda alcolica e della sua capacità:
- I contrassegni per i vini presentano generalmente dimensioni più piccole e una grafica più semplice rispetto a quelli per gli spirits. Sono spesso di colore verde e riportano indicazioni sulla tipologia di vino (rosso, bianco, rosato) e sulla denominazione di origine controllata (Doc o Docg). Queste fascette adornano il collo della bottiglia.
- I contrassegni per gli spirits (whisky, rum, gin, ecc.) sono generalmente più grandi e presentano una grafica più complessa. Spesso riportano indicazioni sulla gradazione alcolica e sulla tipologia di distillato.
- I contrassegni per i liquori sono simili a quelli per i distillati, ma possono presentare alcune differenze in base alla tipologia di liquore.
- Anche la birra è soggetta all'applicazione dei contrassegni di Stato, anche se le caratteristiche di questi ultimi possono variare a seconda dei Paesi. In Italia non è prevista questa etichettatura.
I contrassegni di Stato sono strutturati in forma di fascetta e sono forniti agli uffici del Dipartimento dall'Istituto Poligrafico e Zecca di Stato. Una fornitura ufficiale per cui i produttori devono fare una specifica richiesta, quantificando anche il numero di bottiglie su cui vanno apposti per permettere alle autorità competenti di monitorare i flussi commerciali e intervenire in caso di irregolarità.