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11 Novembre 2025 11:00

Cosa sono i vini Triple A? Una guida per riconoscerli e capirne il valore

I vini Triple A nascono da un manifesto che unisce artigianalità, creatività e agricoltura rispettosa. Scopri cosa sono fatti e cosa vuol dire questo "marchio".

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I vini che appartengono alla selezione “Triple A” non riportano semplicemente un segno distintivo sul collo della bottiglia, bensì una vera e propria dichiarazione d’intenti. Se ti è capitato di riconoscere il logo di Triple A su una bottiglia, sappi che racchiude un manifesto e un’idea di fare vino che rispetta criteri ben precisi, nati in Italia grazie alla società di distribuzione Velier. Il manifesto fu ideato nel 2001 da Luca Gargano, ma il progetto Triple A venne lanciato ufficialmente solo due anni più tardi, nel 2003, in occasione del Vinitaly.

Triple A (letteralmente “tripla A”) sta per Artigiani, Artisti, Agricoltori: tre parole che raccontano un modo preciso di fare vino, lontano dalle logiche industriali e vicino alla terra, alla creatività e all’identità del vignaiolo.

In questo articolo ti spieghiamo quali sono i criteri che definiscono un vino Triple A e cosa significa poter incollare il logo sul collo della bottiglia; specifichiamo che non si tratta di una certificazione erogata da un ente, o di una denominazione di origine con disciplinare, semplicemente un manifesto su cui Velier basa la selezione delle cantine con cui intende lavorare.

Che cosa significa vino Triple A

Triple A è un acronimo che simboleggia tre figure fondamentali nel mondo del vino naturale: Artigiani, Artisti e Agricoltori. Non si tratta di ruoli separati, ma di un’unica visione che ogni produttore Triple A incarna nella propria attività quotidiana.

Essere artigiani vuol dire produrre il vino con metodi manuali e tradizionali, evitando processi industriali. L'obiettivo è che il vino sia una diretta espressione del territorio in cui cresce e della personalità del vignaiolo. Ogni bottiglia racconta una storia, non una formula chimica.

Essere artisti invece riassume la creatività dietro l'arte di fare vino. I vignaioli artisti non si limitano a replicare uno stile, ma affrontano ogni annata con sensibilità e originalità. Rifiutano l’omologazione del gusto e cercano di trasmettere unicità, anche quando le condizioni climatiche o agronomiche sono sfidanti.

Essere agricoltori vuol dire prendersi cura della vigna con metodi naturali, fregiandosi spesso della certificazione biologica o biodinamica. Significa credere fermamente che la qualità del vino si costruisca in vigna, non in cantina: il rispetto del suolo e della biodiversità non è un optional.

Questa visione integrata ha dato vita a una selezione di produttori che condividono valori comuni e pratiche rigorose. Velier, attraverso il proprio marchio Triple A, li promuove e li distribuisce in Italia e all’estero, offrendo ai consumatori una garanzia in termini di metodi produttivi.

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Quali sono i fattori che caratterizzano un vino Triple A

Per rientrare nella selezione Triple A, i metodi produttivi di una cantina devono rispettare una serie di criteri precisi. Non basta dichiarare buone intenzioni: è necessario mettere in atto scelte concrete e coerenti in ogni fase della produzione, rimanendo sempre fedeli alle stesse.

  • Selezione massale manuale delle viti: questa pratica garantisce che venga rispettata l’identità territoriale; infatti, la selezione massale è un metodo tradizionale per propagare la vite: invece di usare cloni standard, il vignaiolo sceglie manualmente le piante migliori da un vigneto esistente, basandosi su salute, vigore e qualità dell’uva. In questo modo si preserva la biodiversità e l’identità del territorio.
  • Agricoltura naturale: in vigna non si usano fertilizzanti chimici, diserbanti o pesticidi di sintesi. Le pratiche rispettano i dettami del biologico o della biodinamica, con attenzione alla salute del suolo e delle piante.
  • Vinificazione spontanea: in cantina non sono ammessi lieviti selezionati industrialmente, enzimi, additivi o processi di correzione forzata. La fermentazione avviene grazie ai lieviti indigeni presenti sulle uve al momento della raccolta e nell’ambiente in cui la fermentazione stessa avviene: a differenza dei lieviti selezionati industrialmente, quelli indigeni permettono una fermentazione, che rispecchia il carattere unico del luogo e dell’annata.
  • Maturazione sulle fecce fini: il vino deve maturare a contatto con le “fecce fini” (lieviti morti) fino all'imbottigliamento. Durante questo processo, le fecce rilasciano composti che aumentano la complessità aromatica, la morbidezza e la stabilità naturale del vino.
  • Nessuna filtrazione o chiarifica prima dell'imbottigliamento: queste tecniche servono per rendere il vino più limpido, eliminando particelle in sospensione. Nei vini Triple A sono completamente vietate perché rappresenterebbero un'alterazione della natura del vino. Per questo motivo, un vino leggermente torbido con eventuali depositi è segno di un intervento minimo e rispettoso della sua integrità.
  • Solforosa al minimo: la solforosa viene usata per conservare il vino e proteggerlo da ossidazioni o batteri. Nei vini Triple A viene usata solo in piccole dosi, per non alterare il gusto e mantenere la naturalezza del prodotto.
  • Identità di terroir: ogni vino deve essere “figlio” della vigna e dell’annata, non della tecnologia. L’obiettivo è esprimere e valorizzare le differenze, non cancellarle.
  • Produzione limitata e controllo diretto: i vini Triple A sono artigianali, prodotti in quantità contenute e con un controllo totale da parte del vignaiolo. Non ci sono deleghe né compromessi.

Questi criteri rendono i vini Triple A un riferimento nel mondo dei vini naturali, o comunque legati a metodologie produttive di minimo intervento. La selezione è rigorosa e rappresenta per molti appassionati un indice affidabile di integrità produttiva.

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Perché scegliere un vino Triple A

Se il vino ti incuriosisce e cerchi qualcosa che vada oltre il gusto standardizzato, i Triple A sono una scelta consapevole. Potresti non trovare sempre la perfezione tecnica, ma troverai sicuramente autenticità, personalità e una storia da ascoltare: sono vini che parlano di terra, di mani che lavorano, di annate difficili e di scelte coraggiose.

In Italia e all’estero, i Triple A sono distribuiti da Velier e spesso selezionati da enoteche e ristoratori attenti alla qualità, alla sostenibilità e al racconto che il vino può offrire. Per riconoscerli, cerca l'etichetta Triple A sul collo della bottiglia, che identifica i vini selezionati e distribuiti da Velier secondo il manifesto.

Noi crediamo che conoscere queste realtà sia fondamentale per avvicinarti al vino in modo più consapevole. Non si tratta solo di bere, ma di capire cosa c’è dietro ogni sorso.

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