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16 Settembre 2025 12:43

A cosa servono e come si decifrano i codici a barre

Il codice a barre è la carta d’identità dei prodotti: rivela paese, azienda e articolo, garantendo tracciabilità e ordine nel commercio globale. Vediamo insieme come leggerlo e come decifrarlo.

A cura di Enrico Esente
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Ti sei mai chiesto, mentre facevi la spesa o altri acquisti generici, in che modo si decifrasse un codice a barre? E soprattutto che cosa significassero quei numeretti e quelle strisce nere? Alla fine non si tratta solo di un "beep" che risuona quando il prodotto passa veloce sotto lo scanner del supermercato, ma è un linguaggio vero e proprio. Fra i tanti esistenti, l'EANEuropean Article Number, oggi anche International Article Number – è quello più diffuso in Europa e in gran parte del mondo. Decifrarlo è in realtà un gioco da ragazzi. Mentre l'EAN si concentra sulla codifica dei singoli prodotti, il sistema GS1, di cui l'EAN è una parte, offre un approccio globale. GS1 non si limita alla semplice identificazione dei prodotti, ma estende la sua capacità a unità logistiche, servizi e luoghi, creando un linguaggio universale che facilita l'interazione tra le imprese a livello mondiale. Esploriamo insieme le principali differenze tra il sistema EAN e GS1 e come decifrare i codici.

La guida per leggere dietro le strisce

Il codice a barre è un sistema che traduce numeri (o lettere) in un'immagine fatta di barre nere e spazi. Ne esistono versioni monodimensionali e bidimensionali, ciascuna pensata per immagazzinare quantità diverse di informazioni. L'EAN-13, come dice il nome, è formato da 13 cifre ed è lo standard per identificare i prodotti venduti nei negozi. Negli Stati Uniti e in Canada, invece, domina l‘UPC (Universal Product Code), che si distingue per avere una cifra in meno. 

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Foto da GS1 Italy

Ma quindi come fare a leggere un codice a barre senza scanner? La chiave è la posizione dei numeri. Nel numero sotto il barcode stampato sulla confezione di un prodotto c'è anche il paese di provenienza del prodotto? No, non è così.

  • Le prime cifre del codice a barre GS1 (EAN) indicano in quale paese del mondo l’azienda proprietaria del marchio di quel prodotto ha ottenuto il suo prefisso aziendale GS1 (es Italia da 800 a 839) da cui ha generato quel codice a barre per il suo prodotto.
  • Le successive identificano il codice del prodotto
  • A chiudere il tutto, c'è la cifra di controllo, una sorta di guardiano matematico che serve a verificare che il codice sia corretto. Si calcola sempre con una semplice formula basata su somme, moltiplicazione e arrotondamenti: un piccolo esercizio di logica inserito dentro le strisce.

Situazione in Italia e sistema biunivoco GS1

Se il codice EAN è uno standard che serve a identificare i prodotti più diffusi, con il sistema GS1 si va oltre. Questo comprende vari tipi di codici (tra cui l'EAN) e fornisce una soluzione globale che consente di identificare non solo gli articoli, ma anche unità logistiche, servizi e luoghi grazie a codici a barre univoci. GS1 è biunivoco, quindi significa che ogni codice è associato a un'unica unità commerciale e che garantisce la stessa identificazione in tutto il mondo. 

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Le aziende italiane, aderendo al sistema GS1, possono garantire una gestione più fluida facilitando il dialogo tra produttore, distributore e consumatore. Con questi codici univoci è possibile identificare e tracciare i prodotti in modo rapido e preciso, sia nei negozi fisici sia online. L'Integrazione di questi codici è utile a semplificare le operazioni quotidiane, a migliorare la gestione del magazzino e ottimizzare le transazioni commerciali globali favorendo esigenze di mercato in modo sempre più digitalizzato e interconnesso. Oggi sono 116 le organizzazioni aderenti, in 150 nazioni, in tutti i continenti con quasi due milioni di imprese associate, a testimonianza della sua universalità.

Perché i codici a barre sono indispensabili

I codici a barre sono indispensabili perché garantiscono che ogni prodotto in vendita abbia un'identità unica e immediatamente riconoscibile. In settori come quello alimentare sono obbligatori: permettono di tenere sotto controllo l'inventario, velocizzare la gestione del magazzino e semplificare le operazioni di vendita. Consente ai lettori ottici, collocati alle casse dei punti di vendita di registrare automaticamente i prodotti in uscita (marca, tipo, prezzo) scaricandoli automaticamente dalla contabilità del magazzino e fornendo il conto dettagliato della spesa al singolo acquirente. L’identificazione, mediante codici standard, negli ultimi anni si è diffusa anche per la vendita online dei prodotti. Chi vuole ottenere un codice deve rivolgersi a enti certificati, che li assegnano esclusivamente pronti da stampare sulle confezioni, tramite apposite stampanti di etichette.

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In definitiva il codice a barre non è solo un simbolo tecnico, ma la "carta d'identità" di ogni prodotto. Un piccolo segreto che ogni consumatore incontra ogni giorno, senza rendersene conto. La prossima volta che in cassa verrà scannerizzato il prodotto che acquisterai, ricordati che dietro quel beep, c'è un linguaggio preciso fatto di numeri e regole. Il codice a barre tiene in ordine il grande flusso del commercio mondiale e, adesso che sai cosa si nasconde dietro a questo, fare la spesa sarà sicuramente diverso.

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