
Il tè è una delle bevande più amate e consumate al mondo, non solo qualcosa da sorseggiare nelle giornate fredde ma un vero e proprio rito che, in alcune culture, è una tradizione storica e un rituale quasi sacro. Nato nella cultura cinese, radicato come momento di piacere a tutti gli effetti in paesi come Inghilterra e Giappone, oggi il tè è diffuso in tutto il mondo ma non sempre si sa riconoscere un prodotto di vera qualità.
Il mondo del tè, infatti, è un universo dalle mille sfaccettature: di varietà di tè ne esistono decine, ma spesso per comodità preferiamo ancora limitarci a un consumo massivo e superficiale del prodotto, acquistando soprattutto dallo scaffale della grande distribuzione. E nonostante oggi il tè in bustina sia nettamente migliorato a livello qualitativo rispetto a un tempo – si trovano tè in bustine di un certo pregio – rimane innegabile che il tè in foglie sia migliore. Anche in questo caso però, oltre a saperlo preparare nel modo corretto, devi anche imparare a sceglierlo.
In erboristeria o nei negozi specializzati nella vendita di tè si trovano tantissime tipologie diverse di foglie di tè: come fare a orientarsi e a sceglierne uno oggettivamente buono, a prescindere dalle preferenze personali relative al gusto? Ecco una guida per riconoscere un buon tè e per imparare a valutare non solo l’aspetto e il profumo, ma anche la provenienza e le certificazioni.
1. L’aspetto

Il primo impatto con il tè che andrai ad acquistare è quello visivo: imparare a valutare l’aspetto delle foglie di tè quindi è importante ed è un fattore che già ti aiuta a capire la qualità del prodotto che hai davanti. Al netto delle differenti colture e lavorazioni che subiscono, le foglie di un buon tè devono presentare un colore vivo, lucido e non opaco: se ti appaiono opache, sbiadite o rovinate vuol dire che il prodotto non è sicuramente fresco o comunque è un prodotto non di alto valore qualitativo. Le foglie di un buon tè, inoltre, sono intere e di grandezza omogenea, in particolare se parliamo di speciality tea, le cui foglie sono selezionate a mano nella fase finale della lavorazione. In un secondo momento puoi osservare il tè anche dopo l’infusione per avere un’ulteriore conferma di qualità: il prodotto è di valore se anche il liquido risulterà vivido e brillante, limpido e non torbido; meglio non fare troppo affidamento sull'intensità del colore, ci sono tè di ottima qualità che "colorano" appena l'acqua, altri che tingono moltissimo.
2. Il profumo

Quando si parla di tè è certamente la prima caratteristica che ti cattura e ti conquista: il profumo. Ogni tè ha un odore e un aroma specifico che lo caratterizza, ma esistono anche in questo caso dei parametri oggettivi che ti aiutano a riconoscere un prodotto di qualità usando semplicemente il naso. Il profumo di un buon tè deve essere gradevole e ben percettibile, pungente al punto giusto ma non eccessivo e con odori naturali: se percepisci elementi troppo violenti o chimici, spiacevoli e pervasivi meglio lasciar stare, significa che il tè è vecchio o conservato male o di scarsa qualità. Come per il vino, più il profumo è ampio migliore sarà la qualità del tè.
3. La consistenza

Cosa centra il tatto con il tè? In realtà, molto più di quanto pensi. È chiaro che non puoi entrare in un negozio e iniziare a mettere le mani nei prodotti, ma a volte vengono lasciate delle foglie da parte appositamente per questo scopo, o comunque puoi fare un controllo della consistenza una volta che sei a casa. Un buon tè di qualità è caratterizzato da foglie che da asciutte sono lisce e leggermente elastiche, non troppo facili da sgretolare, mentre da bagnate sono tenere e morbide, in alcuni casi leggermente inspessite dall'acqua.
4. Il sapore

Il gusto del tè è l’ultimo fattore che puoi valutare, perché solo una volta che tornerai a casa e ne preparerai una tazza potrai davvero sperimentarlo, ma è comunque importante che impari a valutarlo in futuro: è infatti un elemento fondamentale per il riconoscimento di un buon tè. Indipendentemente dalla varietà di tè e dalle caratteristiche specifiche di ogni tipologia, un tè di qualità si distingue per un sapore nitido ma allo stesso tempo non aggressivo, in cui si riconoscano tutti gli aromi senza che uno prevalga prepotentemente su un altro. Come fare a capirlo? Aspira il vapore che esce dalla tazza con la bocca, in questo modo riuscirai a percepire meglio gli aromi, e lascia che il tè scorra lentamente sulla lingua prima di deglutirlo.
5. La provenienza

Quando cerchi un tè di qualità, proprio come avviene per tutti i prodotti, conoscere la provenienza è un indicatore importante del suo valore: le caratteristiche organolettiche delle piante, infatti, sono strettamente legate alle caratteristiche specifiche del suolo, del clima e dell'altitudine del paese da cui provengono, tutti fattori che influenzano in modo significativo la qualità del prodotto. Inoltre alcune regioni famose per la produzione di tè – il Darjeeling in India o il Ceylon nello Sri Lanka – spesso hanno denominazioni di origine geografica, un marchio che ne attesta la provenienza, la purezza e, quindi, la qualità. Conoscere la provenienza del prodotto aiuta anche a a prevenire le frodi, assicurando che il tè sia autentico e non un mix di varietà inferiori.
6. Le certificazioni

Il tema delle certificazioni è piuttosto dibattuto: come nel caso del caffè, non esiste ancora una linea univoca nel definire quali elementi standard distinguano un tè specialty da uno che non può esserlo, con la conseguenza che l’affidabilità può variare e si potrebbe incappare in certificazioni contraffatte, test superati su campioni non rappresentativi, o normative che non sono più attuali. Come fare a destreggiarsi? L’importante è verificare la reputazione dell'ente certificatore. Tra le certificazione più affidabili nel campo del tè c’è la Certificazione di Sicurezza Alimentare (es. FSSC 22000), parte delle certificazioni GFSI (Global Food Safety Initiative) riconosciute a livello mondiale per essere le più severe in materia di prevenzione del rischio alimentare. La certificazione prevede che tutta la filiera di forniture sia controllata e segua stringenti requisiti di qualità per garantire che il prodotto finale sia sano, sicuro e alta qualità.
7. Il prezzo

Il prezzo del tè può essere un ulteriore indicatore di qualità, soprattutto quando acquisti del tè in foglie sfuse, ma non è uno dei fattori fondamentali che stabilisce l’acquisto di un prodotto di valore. Il prezzo, infatti, è influenzato per esempio dalla lavorazione del prodotto, dalla rarità della pianta da cui viene estratto, il marchio che lo produce (se è storico o rinomato, per esempio, il prezzo di vendita è dovuto anche a questi fattori). Il prezzo elevato, quindi, non è una garanzia di qualità ed è bene che lo tieni in considerazione per incappare in truffe: anche un tè economico può essere buono, se scelto bene in base ai fattori precedentemente indicati.