
Nel viaggio alla scoperta dell’alimentazione complementare, quando arrivi al capitolo "Quando introdurre i legumi in svezzamento", il mondo dei consigli si moltiplica… e non sempre si tratta di indicazioni sensate.
Come avrai intuito, oggi parliamo di legumi, spesso relegati nell’angolo più polveroso della dispensa, quasi dimenticati dopo la gravidanza, periodo in cui non solo è assolutamente possibile, ma addirittura suggerito consumarli.
Ma torniamo a noi: quando il tuo bimbo sarà pronto allo svezzamento, intorno ai 6 mesi, è possibile proporre tutti i legumi come parte delle prime pappe. Infatti, offrire fin da subito una varietà di alimenti aiuta ad abituare il gusto a un vasto ventaglio di sapori, a favorire la tolleranza immunologica e a ridurre il rischio di sviluppare allergie alimentari.
In questo approfondimento ti racconto quando, come e con quali attenzioni inserire i legumi nella dieta del tuo bimbo, con tanti esempi pratici da cui prendere spunto per trasformare questa abitudine in una buonissima prassi per tutta la famiglia.
Quali legumi proporre (e quando)
Come ti ho già anticipato, dai primi assaggi – quindi intorno ai 6 mesi – è possibile proporre tutti i legumi, salvo indicazioni specifiche del pediatra. Il segreto non sta tanto nel quale scegliere, quindi, quanto nel come cucinarli e proporli. Ecco una guida utile:
Legume | Note/particolarità |
---|---|
Lenticchie rosse decorticate | Ideali per iniziare: hanno un gusto delicato e una consistenza che diventa facilmente cremosa |
Lenticchie di altri tipi | Meglio se private della buccia con passaverdure o spremiaglio per renderle più digeribili |
Piselli (freschi o secchi spezzati) | Se ben cotti e passati, risultano dolci e apprezzati anche dai palati più piccoli |
Ceci | Saporiti e nutrienti, richiedono tempi di cottura lunghi: nelle prime fasi è meglio proporli sotto forma di crema vellutata, senza buccia |
Fagioli (borlotti, cannellini, ecc.) | Cuocili bene e passali, così da ottenere una purea liscia e morbida |
Soia (tofu, tempeh)* | Può essere introdotta fin da subito: oltre a essere già cotta, è utile per instaurare una buona tolleranza immunologica |
Fave | Anch’esse si possono proporre intorno ai 6 mesi, ma solo in assenza di sospetto o diagnosi di favismo |
*Le linee guida più recenti confermano l’importanza di esporre precocemente i bambini a una grande varietà di alimenti – inclusi i legumi in generale e la soia in particolare – per ridurre il rischio di allergie e favorire la tolleranza orale.

Come cuocere i legumi per lo svezzamento (e quali benefici apportano)
I legumi sono veri e propri tesori nutrizionali: apportano proteine vegetali, carboidrati complessi, vitamine del gruppo B (tra cui folati) e minerali fondamentali per la crescita e lo sviluppo sano. Durante lo svezzamento, contribuiscono a coprire il fabbisogno di ferro e zinco – soprattutto se consumati insieme a fonti di vitamina C, che ne aumentano l’assorbimento. Le fibre solubili sostengono inoltre la regolarità intestinale: vanno però inserite con gradualità, per evitare fastidiosi gonfiori.
Perché i legumi diventino amici della salute del tuo bimbo, però, è importante seguire qualche accorgimento: lasciali in ammollo se secchi e risciacquali con cura, cuocili a lungo in abbondante acqua fino a renderli morbidissimi e, nei primi mesi, decorticali o passali al passaverdure per eliminare le bucce. Evita di frullarli con il mixer: in questo caso, infatti, le fibre restano nella preparazione, mentre a te occorre eliminarle.
Parti con consistenze lisce e morbide, e aumenta gradualmente lo spessore delle preparazioni man mano che il bambino affina le sue capacità masticatorie. Inizia con piccoli cucchiaini, osserva la tolleranza e lascia che sia lui a guidarti con i suoi segnali di fame e sazietà.
Come proporli: modalità pratiche di inserimento nella dieta dei più piccoli
I legumi possono diventare un pilastro della dieta del tuo bambino se li inserisci con fantasia e continuità. Alternali alle altre fonti proteiche, così da renderli una presenza quotidiana e familiare. Quando li accompagni a cereali come riso o pasta, il piatto diventa più completo e bilanciato dal punto di vista proteico.
Un accorgimento importante è quello di abbinarli a verdura e frutta ricche di vitamina C, come pomodori, peperoni, kiwi, arance, che facilitano l’assorbimento del ferro vegetale. Ricorda che la varietà e la ripetizione sono le tue alleate: proporre più tipi di legumi, ripresentandoli anche dopo un rifiuto, aumenta la possibilità che vengano accettati.

È normale che all’inizio possano causare qualche episodio di gonfiore, ma non è un buon motivo per escluderli dall’alimentazione di tuo figlio: basta modulare le porzioni e dare tempo al tuo bambino di adattarsi. Con pazienza, i legumi diventeranno non solo parte della sua alimentazione quotidiana, ma anche un cibo che imparerà ad apprezzare.
Per convincere anche i palati più esigenti puoi sperimentare con ricette semplici e gustose:
- polpette con farina di ceci, una versione morbida, al forno o in padella, con farina di ceci e patate, ideale da proporre tagliata o schiacciata per i più piccoli, preparandola senza l’impiego di sale;
- hummus di lenticchie, una crema leggera che, se ottenuta senza aggiungere sale e aggiunta a un sugo di verdure fresche di stagione, può essere usata come base da mescolare nelle pappe o come salsa delicata;
- crema di fagioli, opzione avvolgente e leggera da adattare togliendo eventuali bucce residue, diluendo con brodo vegetale ed evitando il sale;
- sformato di piselli, morbido e cremoso: perfetto per essere schiacciato o presentato in mini-porzioni facili da prendere con le dita. Evita di aggiungere il taleggio e il sale previsti nella ricetta e modera l’utilizzo del parmigiano;
- tagliatelle al ragù di soia, un’alternativa vegetale al classico ragù di carne, ottimo per i primi assaggi ai legumi e, in particolare, alla soia. Evita di aggiungere il vino rosso e il sale.

Favismo (deficit di G6PD): cosa sapere, con particolare riguardo alle fave
Il favismo è una condizione ereditaria che comporta rischio di crisi emolitiche in presenza di alcune sostanze ossidanti. Il legame più noto è con le fave, che devono essere evitate in caso di diagnosi o sospetto diagnostico di deficit G6PD.
Altri legumi come ceci, lenticchie, piselli e soia non sono coinvolti nell’eziopatogenesi della malattia e possono essere consumati normalmente, salvo diversa indicazione medica.
Per finire, introdurre i legumi durante lo svezzamento è non solo fattibile, ma anche nutrizionalmente vantaggioso, se fatto con le dovute accortezze. È un gesto semplice che apre la strada a un’alimentazione varia, gustosa e sostenibile, in grado di accompagnare il tuo bambino non solo nella crescita, ma anche nella costruzione di sane abitudini alimentari che lo seguiranno per tutta la vita.
Coltivare da subito questa familiarità con i legumi significa regalare un bagaglio prezioso di gusto, salute e curiosità verso il cibo: un dono che accompagnerà per sempre tuo figlio.
Verdiana, la Dietista delle famiglie