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11 Dicembre 2021 15:00

Come disporre le posate nel piatto: la comunicazione non verbale con coltello e forchetta

Piatto gradito o meno, pietanza finita oppure no, pausa: sapevate che in base a come disponete coltello e forchetta nel piatto potete comunicare qualcosa sulla portata appena mangiata? Con le posate si possono dire molte cose ma attenzione a sistemarle nel modo più adatto.

A cura di Alessandro Creta
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Sapevate che potete comunicare a tavola, pur senza proferire parola, solamente tramite la disposizione delle posate, con la possibilità di esprimere un giudizio complessivo sul pasto?

Immaginate di essere al ristorante, avete appena terminato una portata che vi ha particolarmente colpiti ma siete troppo timidi per esprimere il vostro entusiasmo al personale di sala. Oppure siete tanto delusi da un piatto da voler comunicare il vostro disappunto, ma vi sembra poco elegante farlo in modo diretto ed esplicito, magari perché siete ospiti di qualcuno che non volete deludere. Il galateo ha pensato anche a voi.

Il bon ton viene in soccorso di tutti coloro che vorrebbero dire ma, almeno a parole, non ci riescono o non possono. Ma anche dei commensali che nel rispetto delle buone abitudini a tavola vogliono inviare il loro messaggio “in codice” al personale di sala, capace dall'altra parte di leggere e “decriptare” la disposizione di coltello e forchetta nel piatto. Perché se è vero che si può comunicare attraverso il cibo, è altrettanto vero che lo si può fare anche attraverso le posate. Una forma di comunicazione non verbale alla quale, in realtà, oggi generalmente non si fa nemmeno troppo più caso e non è nemmeno così conosciuta e diffusa tra i commensali, ma che qualche cameriere più ingessato, classico e ligio alla tradizione del bon ton può notare.

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Anche perché, per semplice sentito dire o perché l’avete visto in qualche trasmissione, effettivamente sapete che attraverso la disposizione delle posate potete esprimere il vostro giudizio sul piatto, ma in realtà non sapete bene quale sia l’esatta disposizione di coltello e forchetta per quello che volete dire. Per farvi evitare brutte figure ci siamo qui noi, nuovamente in vostro soccorso, con una piccola guida su come si può comunicare a tavola pur senza aprire bocca, se non per mangiare.

Per dovere di cronaca, e per esperienza diretta, vi diciamo che alcuni chef anche dell'alta ristorazione (specialmente i più giovani) nemmeno badano più a certi particolari, e in modo decisamente “smart” consigliano ai propri ospiti di non preoccuparsi di come disporre le posate. Al giorno d’oggi, insomma, tendenzialmente non si notano più certe cose. Le eccezioni però ci sono sempre. Se volete quindi fare bella figura, e avete l’intenzione di trasmettere il vostro gradimento o dissenso per una portata, allora potete seguire questo piccolo vademecum che vi mettiamo a disposizione. Per occasioni particolarmente formali, magari proprio sotto Natale, potrebbe risultarvi utile.

Come comunicare con le posate

Disponendo le posate in una determinata maniera possiamo comunicare al cameriere il nostro grado di soddisfazione, oppure informarlo di aver terminato o di star facendo solamente una pausa. Nello specifico andiamo a vedere a cosa corrisponde ogni “simbolo" in questa sorta di "Imitation Game" tutto mangereccio.

1. Mi è piaciuto

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Avete terminato una portata capace di conquistarvi? Potete comunicare il vostro gradimento in modo discreto disponendo coltello e forchetta parallelamente in orizzontale sulla parte centrale del piatto. Qualche commensale poco pratico di bon ton forse vi guarderà con aria interrogativa e perplessa, ma il personale di sala probabilmente vi sorriderà e porterà i vostri complimenti in cucina.

2. Non mi è piaciuto

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Volete esprimere un certo dissenso per quanto appena mangiato ma non volete far trasparire la vostra delusione? Vi basterà incrociare le punte di coltello e forchetta sul piatto, disponendole “a triangolo” all’interno dello stesso. Il cameriere probabilmente capirà al volo, magari scusandosi e chiedendo informazioni su cosa non sia stato gradito.

 3. Pausa

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Non riuscite a terminare la portata tutta in un’unica volata? Vi serve qualche minuto di “riposo” prima di ricominciare a mangiare? Anche per questa evenienza vi è un messaggio in codice: disporre le posate come per il caso precedente, ma senza farle incrociare, tenendo le estremità superiori un minimo distanziate. Il personale di sala capirà che per concludere vi occorre qualche momento in più e non toglierà il piatto.

4. Pronto per il piatto successivo

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Sia che abbiate finito o meno la portata, se volete che vi venga servita la successiva basterà disporre coltello e forchetta a croce, coltello sotto e forchetta sopra. Il cameriere capirà che volete passare oltre e, cogliendo il messaggio, libererà la tavola servendo ciò che segue nel menu.

5. Finito

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Siamo sazi? Sistemiamo le posate parallelamente sul piatto, in verticale, per informare il personale di sala che abbiamo finito la cena e non necessitiamo di altre portate.

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Quello che i piatti non dicono
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