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26 Settembre 2016 11:02

Trasparenza e tracciabilità: il successo della filiera bio in tavola

I prodotti biologici, per definizione privi di sostanze pericolose per la salute dell’uomo e dell’ambiente, sono caratterizzati dalla trasparenza in tutte le fasi della produzione. Ciò è vero anche per la carne, comparto delicato dell’alimentare mondiale.

A cura di Redazione Cucina
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Più trasparenza e sicurezza, meno sfruttamento delle risorse e ingredienti dannosi. Gli italiani hanno ormai le idee chiare su cosa vogliono in tavola: la nuova frontiera della cucina sono i prodotti biologici, considerati più nutrienti e sani. Un trend, questo, in crescita in tutto il mondo e particolarmente sentito anche nel nostro Paese. Secondo un’indagine di Bio4U e Bioera del 2016, oltre il 66 per cento degli intervistati si è detto disposto a spendere di più pur di mettere nel carrello della spesa i cosiddetti cibi bio. Oggi l’intera filiera vale più di 2,5 miliardi di euro, mentre la crescita di questo mercato è del 20 per cento all’anno.

Addio pesticidi e sostanze chimiche: le caratteristiche del cibo bio

Perché questi prodotti riscuotono tanto successo al supermercato quanto al ristorante? Prima di tutto, gli ingredienti utilizzati non vengono trattati con pesticidi e additivi chimici nocivi all’uomo e all’ambiente. Gli elementi che si trovano in natura vengono coltivati e trasformati mantenendo inalterato l’equilibrio tra sali minerali, vitamine e proteine, essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Il che comporta di conseguenza un rinforzamento delle difese immunitarie, lo smaltimento delle tossine chimiche e la possibilità di accelerare la guarigione e la rigenerazione di organi e tessuti. Seguendo la strada della trasparenza e della sicurezza alimentare, le aziende che sono attive in questo settore hanno scelto di dotarsi di un sistema in grado di ottenere prodotti dall’origine conosciuta, seguiti e garantiti dal campo alla tavola: è così che si realizza la cosiddetta tracciabilità della filiera del cibo bio.

Tracciabilità e trasparenza: tutti i passaggi della realizzazione dei prodotti bio

La filiera biologica è certificata ai sensi di una legge europea, la Uni En Iso 1995, che garantisce e controlla, mediante un organo indipendente, la presenza di un sistema chiuso, in cui sono noti tutti gli attori che agiscono nella produzione del cibo, dall’azienda agricola a quella di distribuzione. Questo processo trasparente ha il vantaggio di dare maggiori certezze al consumatore sulla salubrità dei prodotti stessi, con l’assenza di sostanze ritenute pericolose per la salute, come coloranti o fertilizzanti, oltre a far rispettare maggiormente le materie prime utilizzate, soprattutto quando si parla di animali e allevamenti, quindi con grado zero di inquinamento. La tracciabilità della filiera è verificabile grazie alle etichette apposte sulle confezioni di cibo biologico.

Attenzione all’etichetta: ecco come verificare i prodotti cento per cento biologici

Prima di fare la spesa o di ordinare al ristorante, bisogna pertanto fare attenzione all’etichetta che conferma se il prodotto che state scegliendo è cento per cento biologico. In particolare, questa deve riportare la sigla del paese di provenienza, quello dell’ente certificatore, il codice dell’azienda produttrice e quello della partita del prodotto. Questi, inoltre, non sono distribuiti in contenitori di plastica o di altro materiale sintetico. Dalla frutta agli ortaggi, dal pesce ai latticini, passando per pasta, riso, cacao, caffè e insaccati, è necessario controllarne la filiera a garanzia della loro bontà e sicurezza.

Il biologico nella filiera di carne e insaccati: l’esempio di Wuoi?

Un caso particolare in questo settore è rappresentato dalla carne. Dal petto di pollo agli hamburger, dalle polpette ai würstel, per definirsi tali le aziende produttrici devono garantire la presenza di una filiera controllata in tutte le sue parti, dalla nascita dell’animale all’immissione sul mercato passando per la lavorazione delle materie prime. In particolare, ci sono alcune norme da rispettare: il terreno su cui sorge l’allevamento deve essere coltivato evitando qualsiasi tipo di contaminazione; è necessario monitorare il benessere degli animali e i loro ritmi di crescita; infine, un occhio di riguardo deve essere dato alla loro alimentazione, somministrando mangimi esclusivamente vegetali e no OGM. E’ quello che succede, ad esempio, con Citterio e la sua gamma di würstel Wuoi? Bio: i famosi insaccati in questo caso nascono dalla selezione delle migliori materie prime in allevamenti esclusivamente biologici e sono preparati con ingredienti sapientemente dosati, per ottenere un prodotto prelibato e genuino.

 

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