video suggerito
video suggerito

Migliori marche di caffè: guida alle miscele italiane del 2024

Il caffè è una bevanda molto amata dagli italiani, irrinunciabile per alcuni di loro. Ma quali sono le migliori marche di caffè? Ecco una classifica dei brand più noti e delle miscele più commercializzate in Italia.

A cura di Quale Compro Team
26

La nostra top 14:

11%
Caffè Toraldo Napoletano Caffe' Macinato
10,60 € (42,40 € / kg)
11,95 €
Vedi su Amazon
Immagine

Il compagno ideale delle pause studio, l'occasione per salutare un amico al bar, un momento di riflessione alla finestra, la degna conclusione di tutti i pranzi: cos'è il caffè in Italia? Non è solo una bevanda da fine pasto o da piccolo break al bar, ma è una tra le abitudini più belle che si hanno. Il valore di questo momento è chiaro a chiunque ami bere un buon caffè, ma anche chi non lo assaggia spesso apprezza il clima che si respira intorno a una macchinetta appena preparata. La multiformità del prodotto rispecchia la variabilità di gusto: in grani, in polvere, macinato per moka, in cialde, o capsule, ogni forma ha le proprie caratteristiche. C'è ancora molto scetticismo sul caffè solubile, ma questa è l'occasione per dargli una chance, soprattutto se siete pigri o amate diluirlo con il latte.

Il caffè perfetto sembra essere cremoso, tipico italiano, e tutti concordano sul fatto che le migliori marche di caffè siano proprio quelle italiane e, tra queste, a quelle napoletane è riservano un posto privilegiato. Non c'è da stupirsi: in nessun altro posto al mondo il caffè ha il valore che ha nella nostra penisola. La scienza del caffè è così complessa da richiedere uno specialista, detto sommelier del caffè, o coffelier, o coffe expert, ovvero colui che è in grado di conoscere le caratteristiche organolettiche del caffè e di proporre quello più adatto. Esattamente come per i vini, ogni miscela di caffè ha le sue peculiarità.

Questa figura potrebbe salvarci dai caffè di bassa qualità che spesso ci si ritrova a bere alla fine di un buon pranzo. Ma, in mancanza di un esperto in materia, il nostro consiglio è di affidarvi alla lista che segue, nella quale troverete tutte le miscele delle migliori marche di caffè italiani in commercio, dalle versioni più pregiate e costose a quelle più economiche, ma sempre di qualità. E se avete voglia di saperne di più, in fondo alla pagina vi lasciamo una dettagliata guida alla scelta del caffè perfetto per il vostro gusto: fatene tesoro per selezionare il caffè al supermercato, in negozi specializzati o su Amazon. Non siamo coffelier, ma abbiamo cercato di fare del nostro meglio per garantirvi un'esperienza piacevole in quest'attimo sacro.

Le migliori marche di caffè italiane del 2024

Ecco una lista dei migliori caffè su Amazon, da Nord a Sud, dall'azienda più antica alla più nuova; dal decaffeinato al macinato in polvere, dal caffè in grani a quello per moka; americano, solubile, biologico; per bar, in cialde o in capsule: tutte le versioni disponibili per trovare la miscela adatta ad ogni esigenza.

1. Caffè Borbone

Se parliamo di caffè, di quelli con la C maiuscola, non possiamo non partire da Napoli, cuore pulsante della tradizione. Ed è proprio nella capitale borbonica che nasce il Caffè Borbone, una marca che deve il suo nome a re Carlo III di Borbone. Sembrerebbe infatti che il re abbia assaggiato questo caffè durante una sosta alle porte di Napoli, prima dell'attacco agli austriaci, finalizzato alla liberazione della città nel 1734. A porta Capuana si fermò al convento dei monaci Minimi, per pregare e riposare, e qui assaggiò una bevanda scura offertagli dai frati. Il re ne sarebbe rimasto incantato e, 263 anni dopo, dall'iniziativa di Massimo Renda, è nato il Caffè Borbone. Un marchio giovane, che vede la luce nel 1997, ma che è diventato presto un leader nella lavorazione del caffè, producendo diverse miscele in formati differenti, dominando la pubblicità, facendo da sponsor a tutti i maggiori eventi nazionali. Ma il caffè Borbone da valore anche alla tradizione più squisitamente sociale del caffè, esaltando i momenti aggregativi che hanno contribuito a determinare l'affermazione di questa miscela: basti pensare al noto Caffè Gambrinus, epicentro della cultura del caffè napoletano.

Immagine

Il prodotto di punta dell'azienda è il Caffè Borbone Respresso, Miscela Blu in capsule. Pensato per gli amanti di un caffè denso e corposo, dal gusto deciso, la miscela blu è composta da Robusta al 70%, con un'aggiunta del 30% di Arabica che ne smorza il sapore amaro e inteso, con note dolci e delicate. Un caffè dalla buona cremosità, presenta anche una concentrazione abbastanza elevata di caffeina, grazie alla predominanza di chicchi di Robusta. È la miscela più equilibrata in commercio; la naturale dolcezza della miscela potrebbe agevolare anche una conversione al caffè amaro, per imparare ad apprezzarne il gusto più autentico. Non plus ultra, queste cialde sono compatibili con le macchine nespresso, ma con il vantaggio di avere un costo decisamente inferiore.

2. Caffè Vergnano 1882

La più antica torrefazione italiana è quella del Caffè Vergnano, fondata nel 1882 a Chieri ad opera di Domenico Vergnano. La storia della famiglia Vergnano è una storia di dedizione e di fortuna, come quella di tanti piccoli imprenditori: partendo da un'insignificante drogheria, grazie alla sollecitudine di chi ci ha creduto, la miscela si diffonde, porta fama e ricchezza, fino all'acquisto di un terreno produttore di caffè in Kenya. E da lì, un piccolo centro del Piemonte, la famiglia Vergnano ha esteso il proprio dominio in tutto il mondo, contando ad oggi più di 130 sedi (tra le ultime, anche una Singapore). La sua fama è cresciuta ulteriormente da quando è diventato il marchio di caffè di Eataly, con una catena di store curati dall'architetto Roberto Ferrero, che si inserisce nella scia dell'eco-design con una serie di produzioni facilmente definibili piccole opere non solo a misura d'uomo, ma anche a misura d'ambiente.

Immagine

Con il suo caffè 100% Arabica, la Vergnano è entrata nel cuore degli italiani. Le Cialde Caffè Vergnano Miscela Arabica sono tra le miscele più vendute oggi: un caffè distribuito in pratiche monodosi, semplici da usare, per una preparazione istantanea del caffè. L'unica componente è data da chicchi di Coffea Arabica, che conferisce a questa bevanda un sapore delicato e di media intensità, dalla corposità morbida e rotonda; aroma e dolcezza costituiscono le note più marcate del profilo organolettico, rendendo questa miscela perfetta per chi ama pause dolci e avvolgenti. Anche nel design della cialda, la Vergnano conferma la scelta ambientale, diffondendo sul mercato cialde esclusivamente biodegradabili, composte dal cellulosa ecologica, che possono essere smaltite nell'organico senza arrecare danni alla sostenibilità.

Immagine

La Vergnano 1882 si distingue per l'attenzione all'ambiente anche con le sue miscele biologiche. Tra queste il Caffé Vergnano 1882 100% Arabica Bio ha un posto speciale, alla luce della selezione e della cura dedicata alla produzione del prodotto finale: la torrefazione lenta e controllata non compromette le caratteristiche naturali del caffè e rispetta l'ecosistema locale. La composizione interamente in Arabica regala alla miscela una consistenza media ma rotonda, molto delicata; l'aroma conferisce un sapore deciso e molto dolce, con un retrogusto equilibrato ma incisivo, quasi impeccabile.

3. Pellini Caffè

Muovendoci un po' a caso sulla cartina geografica italiana, finiamo a Verona, dove la famiglia Pellini fondò, nel 1922, il Caffè Pellini. Per tutto il primo ventennio di vita la produzione della Pellini rimane fortemente ancorata al territorio veneto ma, a partire dal 1947, sotto la guida di Renzo Pellini (scomparso nel 2011), inizia la sua ascesa, fino ad arrivare alla fondazione del Consorzio Sao Caffè nel 1980. Ad oggi l'azienda conta circa 20 sedi in tutto il mondo ed è la quinta torrefazione italiana per importanza. La qualità è indiscussa ed è chiaramente dimostrata già dalle prime fasi della filiera produttiva: la selezione dei chicchi avviene con cura, prima di passare ai processi successivi di lavorazione. L'azienda si fregia di tecnologie 4.0, ossia di una produzione interamente automatizzata, fino al controllo qualità finale, eseguito dall'uomo. Il caffè è estremamente pregiato, grazie alla miscela calibrata nata da singoli caffè monorigine, ognuno trattato con un metodo di lavorazione ad hoc.

Immagine

Della Pellini non si può non citare il Espresso Bar Miscela di Caffè in Grani n°4, tra i migliori caffè in grani tostati, dal sapore bilanciato e dalla consistenza corposa. Una miscela composta da Arabica e Robusta, studiate nelle percentuali in modo da spezzare le note troppo amare e addolcire quelle più acide. Grazie anche alla tostatura media, non troppo lunga nella durata e a temperature non troppo alte, i caratteri aromatici dell'Arabica e la cremosità della Robusta trovano la loro massima realizzazione. Un caffè simile all'espresso del bar, già nell'odore che sprigiona al momento della macinatura. I caffè in grani consentono di selezionare la finezza della macinatura preferita, scegliendo tra polveri a grana più fine e polveri a grana più grezza.

4. Passalacqua

La vicenda della famiglia Passalacqua inizia nella povertà del dopoguerra, quando la mancanza di lavoro porta fame e miseria. Nel 1948, un anno duro per molti, i fratelli Biagio, Yor Armando ed Emilio si imbattono nell'acquisto di un vecchio macchinario arrugginito per tostare il caffè. Da allora, da quel primo marchingegno che tostava solo 5 kg di caffè ogni venti minuti, la famiglia Passalacqua ha fatto grandi passi in avanti, esportando il proprio prodotto in tutto il mondo. Saldamente ancorata alle sue origini napoletane, l'azienda non ha mai cambiato sede, ed è proprio nella sua Napoli, a piazza Dante, che conserva il punto vendita storico, il Bar Mexico: qui, negli anni Settanta, lo scrittore Mario Soldati assaggiò il caffè Passalacqua, definendolo "il migliore caffè d'Italia". Un aneddoto interessante che riguarda il brand Passalacqua è legato al suo marchio; la famiglia è molto affezionata al piccolo pellerossa perché Samuele Passalacqua, nonno dei tre fratelli fondatori, commerciante di professione, fece assaggiare il primo caffè a un ragazzino che era arrivato in azienda per una commissione. Il volto del bambino, deliziato dal profluvio di sapori, è diventato il volto di tutta l'azienda.

Immagine

Questo è proprio il piccolo bimbo che ti guarda dalla confezione del caffè Mexico Gusto Tondo Passalacqua, un caffè in grani per moka composto completamente da chicchi di Arabica. La nota di merito del prodotto è legata al suo particolare retrogusto, caratterizzato da accenni di nocciole, caramello e cioccolato, ideali per gli amanti delle bevande più zuccherine; le sfaccettature aromatiche consentono di abbattere quasi del tutto l'acidità naturale dell'Arabica, per una bevanda estremamente gradevole. Il corpo tondo regala sensazioni avvolgenti al palato e accarezza gentilmente la lingua. La famiglia Passalacqua mostra la sua cura per la tradizione anche nella lavorazione delle sue miscele: la macinatura a grana non troppo fine infatti rende il caffè Mexico l'alternativa migliore per chi vuole cimentarsi nella preparazione del caffè con la tradizionale caffettiera napoletana.

5. Illy Caffè

Se possiamo gustare il caffè nei bar in pochi secondi, lo dobbiamo a Francesco Illy, il fondatore della fabbrica triestina Illy Caffè e ideatore della Iletta, quella che potremmo definire la nonna delle macchine da caffè pressurizzate. Ungherese di origine e triestino di adozione, Francesco sfrutta la fama di Trieste come porto per inserirsi nel settore della lavorazione del cacao e del caffè, specializzandosi soprattutto in questa seconda categoria. Uomo curioso e intraprendente, attento alle innovazioni tecnologiche, fa dell'attualità e della modernità il successo della Illy: non soltanto Iletta, ma anche il sistema di pressurizzazione rivoluzionario, che consente di conservare i prodotti sottovuoto e di esportarli in giro per il mondo senza danneggiare la confezione e perdere la polvere all'interno. Con Francesco Illy l'esportazione del caffè fa un salto di qualità, supera i tradizionali problemi di conservazione degli aromi: grazie al sottovuoto diventa possibile gustare in America un caffè imbustato e lavorato in Italia, senza che questo perda il suo sapore. La passione del padre arriva subito al figlio e nel 1957 nasce il primo laboratorio di ricerca sperimentale sul caffè: il giovane Ernesto, che si forma all'università per diventare chimico e mettere la scienza al servizio della miscela perfetta, prende le redini della produzione. Questa storia di successi arriva preso nelle nostre case e si afferma nella nostra quotidianità, facendo di Illy un marchio storico riconosciuto a livello mondiale, al punto da mettere su la prima Università del Caffè nel 1999, un centro dedito allo studio del gusto, dell'aroma, della corposità e dell'intensità del caffè ideale.

Immagine

Gli esperimenti arditi, iniziati con Ernesto, non si sono certo fermati e ancora costituiscono il tratto distintivo della Illy Caffè. I tentativi ambiscono a stuzzicare tutte le sfaccettature del gusto caratteristiche di ogni singolo chicco, con lo scopo di far emergere gli aromi più articolati e solleticanti per il palato. Tra gli accostamenti più felici nella riuscita non si può non citare il Iperespresso Illy Arabica Selection Brasile, un caffè 100% Arabica, dalle note intense di caramello, dolci e calde. I chicchi provengono dagli altopiani sud-orientali del Brasile, scelta legata alla marcata alternanza tra periodi di piogge e periodi di siccità, che consentono alle piantagioni di crescere più rigogliose. Grazie alla tostatura delicata, il sapore risulta elegante ma non evanescente, perfetto per i palati sensibili alle note acide.

6. Nescafè

L'unico brand non italiano che proponiamo, e per una specifica funzione, è la Nescafè, un marchio svizzero, nato dalla Nestlè nel 1938. La Nescafè produce esclusivamente caffè solubili, ossia quei caffè che dopo un'iniziale lavorazione tradizionale, dalla coltivazione fino alla macinazione, vengono poi ulteriormente sottoposti a fasi di estrazione degli aromi mediante evaporazione, liofilizzazione (ossia rimozione dell'acqua) o essiccazione a spruzzo (più breve della liofilizzazione e meno costosa). Il prodotto finito viene poi "attivato" miscelando un cucchiaino di polvere in acqua bollente o in latte caldo.

Immagine

Il Nescafè Classic Caffè Solubile è sicuramente il prodotto di punta della Nescafè, una miscela istantanea che presenta un'ottima resa in tazzina. Prodotto con chicchi provenienti al 100% da Robusta, mantiene il sapore intenso e l'aroma amaro del caffè più tradizionale. Nonostante i caffè solubili non siano particolarmente noti per la resa a livello di corposità, il Nescafè presenta un corpo pieno, dalla consistenza quasi cremosa. È un prodotto consigliato a chi preferisce il caffè lungo, o ama macchiare il latte al mattino, ma chiaramente le caratteristiche del caffè solubile non possono appagare i puristi dell'espresso, che ricercano nella bevanda un sapore più concentrato e un corpo più consistente.

7. Lavazza

C'era una volta una piccola drogheria in Via San Tommaso, a Torino: qui nonno Luigi Lavazza lavorava giorno e notte, immerso in sacchi di caffè di origini lontane e produzioni disparate, intento a studiare la miscela perfetta. Lo spaccio, inizialmente sconosciuto, finì per attirare i clienti, affascinati dai sapori esotici che il signor Luigi accostava, finché il nome Lavazza nel 1927, a valle della prima guerra mondiale, non divenne una S.p.A. a conduzione familiare: accanto ai tre uomini (Luigi e i figli Mario e Beppe) spiccavano anche le figure risolute di Maria, sorella di Mario e Beppe, e Emilia, la mamma. Da questo momento in poi la storia della famiglia Lavazza si intreccia strettamente con il panorama artistico e culturale italiano, dritti verso il loro "e vissero per sempre felici e contenti". La Lavazza diventa la prima azienda di caffè ad operare un vera e propria campagna pubblicitaria, tramite la produzione di collezioni di figurine nel secondo dopo guerra, o ancora con il primo slogan "il paradiso in terra", che arriva fino a noi oggi, con le moderne pubblicità, solitamente ambientate tra le nuvole, a metà tra un paradiso cristiano e un olimpo greco. Il genio imprenditoriale dei Lavazza nota prima di altri che un'azienda che si rispetti necessita di un marchio che si ricordi: semplice e intuitivo, ma allo stesso tempo particolare. Nasce così il marchio Lavazza, caratterizzato dalla grande A centrale che fa da attrattore per le assi delle altre lettere: anche qui una chiara tendenza ad innalzarsi verso il cielo. E si sa che ciò che tende al cielo non è solo qualitativamente degno, ma è addirittura edificante. All'insegna della bandiera dell'innovazione e della comunicazione, la Lavazza porta l'arte e la fotografia nel campo della pubblicità, realizzando indimenticabili cartelloni per attirare gli acquirenti. Ormai affermata, oggi la grande azienda torinese ha deciso di impegnare la sua fama nel sociale, facendo proprie le battaglie dei lavoratori dei paesi del caffè, affinché possano ambire a condizioni di vita migliori: tra queste iniziative, la Onlus Giuseppe e Pericle Lavazza e il progetto Lavazza ¡Tierra!, volto all'impostazione di una filiera di produzione in linea con i progetti di sostenibilità ambientali.

Immagine

Le miscele Lavazza sono amate soprattutto da chi preferisce dei caffè leggeri e poco intensi. In linea con queste richieste, l'azienda ha prodotto uno tra i migliori caffè decaffeinati sul mercato, il Lavazza Dek Classico. Questa miscela è consigliabile soprattutto perché il processo di eliminazione della caffeina adottato per lavorarla non intacca le caratteristiche organolettiche della bevanda, come avviene in altri decaffeinati. Pensato per chi non ama la componente eccitante del caffè, consente di assaporare un prodotto di qualità, che conserva un gusto pieno ed equilibrato, grazie alla miscela di Arabica e Robusta. La tostatura intensa è perfetta per regalare una corposità accentuata e una concentrazione di aromi più definita. Il retrogusto è colorato da punte di frutta secca, che lasciano una piacevole sensazione al palato.

8. Caffè Corsini

Anche l'Italia Centrale ha bisogno di un proprio rappresentate: ecco dunque il Caffè Corsini, che nasce nel 1950, ad Arezzo, in Toscana, dall'iniziativa di Corsino Corsini. Questo piccolo droghiere aretino, rimboccandosi le maniche con pazienza, ha messo in piedi una delle torrefazioni più famose di tutta Italia. Ad oggi è presente in più di 60 paesi, con le sue miscele articolate e studiate. La Corsini fa della riduzione dell'impatto ambientale il proprio stendardo, sempre volta alla sostenibilità e allo sviluppo di energie rinnovabili. Per esempio è stata la prima azienda italiana produttrice di caffè a convertirsi all'utilizzo del fotovoltaico, che ad oggi contribuisce a coprire il 30% del suo fabbisogno. La filiera di lavorazione è interamente assolta dall'azienda, che si occupa in prima persona di controllare la qualità del prodotto finito, dall'analisi dei chicchi verdi alle valutazioni chimiche e microbiologiche necessarie a testare la sicurezza della miscela.

Immagine

Tra i prodotti della Corsini più apprezzati, c'è la miscela American Coffè, una miscela appositamente studiata per dar vita al perfetto caffè americano. Il caffè americano deve seguire una scienza a sé, non meno difficile delle leggi che regolano la produzione di un espresso. Innanzitutto non ha bisogno di corpo, pertanto si prediligono miscele 100% Arabica, caratterizzate da una minore densità; inoltre la lavorazione dovrebbe essere tostata chiara (quindi per poco tempo e a basse temperature)  e macinata grossa. La Corsini ha lavorato sodo per ottenere questo prodotto, cercando un equilibrio in un caffè che non appartiene alla cultura italiana. Nasce così questo prodotto dalla fragranza lieve, esaltata da note acidule e con un peso specifico basso. Per tutti coloro che, nonostante si trovino in Italia, sono spesso alla ricerca di un buon caffè americano: questo è sicuramente il migliore sul mercato.

9. Kimbo

La città di Napoli ricorre spesso nel nostro elenco: anche la Kimbo nasce e si sviluppa in territorio campano, dove ancora oggi si trova. Originariamente conosciuto con il nome di Cafè do Brasil, la Kimbo sorge nel 1963 per iniziativa dei fratelli Rubino che, proprietari di una piccola torrefazione, iniziano a produrre caffè sia per bar sia per uso domestico. Dopo un periodo piuttosto travagliato, che vede burrascosi e repentini cambi di gestione per faide interne, dal 2013 la società torna sotto unico e diretto controllo della famiglia Rubino, con una guida tutta al femminile, grazie alle figure di Paola e Alessandra Rubino. Sponsor della società calcistica del Napoli e fornitore ufficiale di Autogrill, la Kimbo ha imposto un vero e proprio dominio territoriale, soprattutto grazie alla spinta data dalla conduzione Mazzuoccolo, attiva solo per pochi mesi, che ha spronato l'export e la distribuzione del caffè Kimbo su tutto il suolo italiano. Grazie alle attente politiche aziendali, volte ad assecondare la sua mission – diffondere il caffè napoletano nel mondo – la Kimbo detiene un posto speciale nel made in Italy: attenta alle evoluzioni del gusto, cerca di assecondare le necessità con proposte di mercato costantemente nuove, ma sempre di qualità.

Immagine

Da sempre caposaldo in termini di lavorazione del caffè, ha inaugurato una linea specifica di caffè per i bar con il suo Kimbo Espresso Extra Cream, un caffè in grani dalla tostatura media, aroma dolce, corpo equilibrato e gusto deciso. La caratteristica saliente di questa miscela, intuibile già dal nome, è proprio la crema, densa e persistente, dovuta alla percentuale di Robusta all'interno, che rende questo prodotto adatto a qualsiasi variante, dal caffè espresso, al cappuccino, al caffè macchiato. È una miscela che unisce chicchi di provenienza americana, brasiliana e asiatica, alla ricerca di un equilibrio ideale tra le caratteristiche salienti delle varie zone.

10. Segafredo Zanetti

Spostiamoci in Emilia-Romagna dove nel 1973 a Bologna viene fondata da Massimo Zanetti la Segafredo Zanetti S.p.A. Distinguendosi per la sua policy di attenzione alla diffusione della cultura del caffè nel mondo, la Segafredo Zanetti è oggi una multinazionale che include al suo interno una serie di marchi molto noti, che contribuiscono all'affermazione dei suoi intenti. Ponendosi come sponsor di vari sport (ciclismo, calcio, basket) è riuscita ad accumulare una certa notorietà, anche grazie a dinamiche pubblicitarie ben studiate.

Immagine

Ad oggi la Segafredo Zanetti Coffee System si è specializzata nella produzione di articoli per la grande diffusione, soprattutto tramite il caffè in grani Espresso Casa, adatto per la Moka. Per un caffè intenso e dalle ricche note aromatiche, il caffè Segafredo è sicuramente un'ottima scelta di qualità e sostenibilità.

11. Splendid

Nel Nord Italia, accanto ai grandi marchi di fama già mondiale, nasce timidamente la storia della Splendid, un piccolo brand che sorge a Torino nel 1969. Le vicende della Splendid finiscono però presto per dipendere da meccanismi di mercato multinazionali: già nel 1992 passa sotto la gestione della Procter & Gamble per poi arrivare, in seguito ad altre peregrinazioni, alla Mondelēz International, multinazionale americana che la gestisce dal 2015. Quella della Splendid è la prima storia aziendale non più legata a una tradizione familiare.

Immagine

Negli anni la Splendid si è specializzata soprattutto nella produzione di caffè in cialde e in capsule compatibili, nonché in versioni solubili da cappuccino. Le capsule espresso ristretto compatibili Nespresso sono tra i prodotti più apprezzati del brand, grazie all'aroma deciso e all'intensità del gusto, che le rende comparabili alle cialde Nespresso (ma a un prezzo decisamente più accessibile). Inoltre la commercializzazione della confezione in alluminio è stata una scelta di mercato vincente poiché, utilizzando la stessa tecnologia della Nespresso, queste cialde consentono di produrre un caffè cremoso e caldo, molto simile al modello originale.

12. Toraldo

Gli anni del grande boom economico sono quelli che vedono la nascita di gran parte delle torrefazioni italiane. Ancora al sud, di nuovo a Napoli: nel 1960 nasce la Caffè Toraldo. La conduzione familiare dell'azienda, la spontaneità e lo zelo entusiastico del fondatore, i rapporti prima umani che economici fanno di questa piccola realtà un centro propulsore della produzione di caffè. La voglia di innovarsi e mettersi  in gioco guida i primi passi, che presto divengono larghe falcate verso gli stabilimenti industriali negli anni 90 e evolvono in uno sguardo al globale nel nuovo millennio. Le attività del brand Toraldo oggi sono molteplici e abbracciano scuole di formazione per la produzione e preparazione di caffè, consulenze per l'apertura di nuovi bar; la voglia di esportare il gusto napoletano in tutto il mondo e di educare i palati alle miscele più raffinate muove la Caffè Toraldo verso le nuove frontiere dell'esportazione.

Immagine

Tra le miscele più pregiate della Toraldo Caffè citiamo la Espresso Napoletano, una sapiente mescolanza di arabica, proveniente dall'America centro-meridionale, e di robusta di provenienza indiana, accuratamente selezionate. Per esaltare i sapori delle differenti origini, i chicchi subiscono processi di torrefazione e lavorazione differenti, al fine di consentire l'emergere dei gusti più autentici. La cura per il merchandising emerge già dalla confezione in latta, attentamente progettata per conservare la fragranza, studiata nel design per un prodotto di qualità anche nell'estetica.

11%
Caffè Toraldo Napoletano Caffe' Macinato
10,60 € (42,40 € / kg)
11,95 €
Vedi su Amazon

13. Motta

L'ultima arrivata è la Motta, azienda produttrice di caffè figlia del nuovo millennio, nata a Salerno nel 2001 dall'iniziativa di Nicola Mastromarino. La storia in realtà parte dal papà di Nicola, Michele, un piccolo commerciante che nel 1968 decide di dar seguito alla sua passione per il caffè, commercializzandolo inizialmente in Venezuela. Dopo essersi esteso in America Meridionale, Michele coinvolge i figli che, uniti al padre nel comune intento di proseguire nell'attività, fondano il marchio Caffè Motta. Oltre ai consueti ideali di qualità, innovazione e italianità, la Motta cerca anche di irrobustire il proprio legame con il territorio, tramite un'attenta campagna pubblicitaria e comunicativa, che si serve di una veste grafica sempre innovativa.

Immagine

La Motta produce un'ampia gamma di caffè e cialde compatibili Nespresso, Lavazza A Modo Mio e Nescafè Dolce Gusto. Molto apprezzate sono anche le miscele in grani. Le capsule compatibili Nescafè Dolce Gusto sono capsule di caffè 100% Arabica, dal sapore delicato e piacevole, aromatizzato al punto giusto, privo di retrogusti eccessivi.

Migliori marche di caffè in capsule

L'avvento delle macchine da caffè automatiche nelle nostre case ha fatto si che buona parte delle aziende di caffè abbia iniziato a produrre caffè in caspule. I più famosi sono quelli della Nespresso, ma sono molte le marche valide.

Nell'acquisto di questa tipologia di caffè si deve tener conto di alcune accortezze. Non tutte le capsule hanno la stessa dimensione o sono fatte dello stesso materiale: quelle della Nespresso, per esempio, sono in alluminio e hanno una forma "a cupola", mentre le Lavazza A Modo Mio sono più simili a dei dischi di dimensioni maggiori, oltre ad essere in plastica. È importante verificare la compatibilità del marchio con la vostra macchinetta del caffè prima di procedere all'acquisto.

  • Nespresso
  • Lavazza
  • Borbone
  • Illy
  • Splendid
  • Nescafè
  • Bialetti
  • Vergnano 1882
  • Pellini

Migliori marche di caffè in cialda

Il caffè in cialda ha un funzionamento simile al caffè in capsula. In questo caso però le cialde sono tutte rispondenti a uno standard che le rende compatibili con qualsiasi macchinetta di caffè, indipendentemente dalla marca. Oggi gran parte delle cialde sono completamente compostabili, ma in commercio esistono ancora vecchie versioni che non possono essere differenziate, quindi… occhio agli acquisti!

  • Borbone
  • Moreno
  • Vergnano 1882
  • Illy
  • Segafredo Zanetti
  • Pellini
  • Lavazza
  • Bialetti

Migliori marche di caffè decaffeinato

Il caffè decaffeinato, inventato a Brema nel 1905, è un caffè che viene sottoposto a un processo di estrazione della caffeina, dovuto prevalentemente agli effetti nocivi che questa sostanza può avere su determinate categorie di persone quali cardiopatici, ipertesi e insonni. La lavorazione del caffè decaffeinato deve essere estremamente attenta e raffinata, per non compromettere le qualità organolettiche del prodotto. Molti esperti ritengono che sia impossibile non alterare le proprietà del caffè quando lo si sottopone ai lavaggi, ai vapori e ai solventi necessari per estrarre la caffeina, e considerano quindi il prodotto finale decaffeinato di qualità inferiore, meno pura. Di recente è stata scoperta la Coffea Charrieriana, una speciale pianta di caffè praticamente priva di caffeina, coltivata nel Camerun, che potrebbe essere utile per produrre un decaffeinato di qualità senza sottoporre i chicchi a un numero eccessivo di trattamenti.

  • Lavazza
  • Kimbo
  • Vergnano 1882
  • Borbone
  • Illy

Migliori marche di caffè solubile

Il caffè solubile è una scelta poco amata dagli italiani, ma molto pratica se non si dispone di una moka o di una macchinetta per il caffè. Sicuramente il corpo del caffè non sarà consistente, men che meno tondo, ma è un ottima soluzione per macchiare il latte. Si presenta come una polvere a grana grezza, disidratata tramite un processo di evaporazione.

  • Nescafè
  • Kenko
  • Illy
  • Foschi

Migliori marche di caffè americano

Il caffè americano, anche detto filter coffee (caffè filtrato, a filtro) è un caffè che si ottiene tramite una specie di processo di infusione: in una macchina apposita viene inserito il caffè in polvere in un filtro di carta; l'acqua bollente, attraversando la carta e la miscela, da come effetto il caffè americano, un tipo di caffè lungo, privo di corpo. Il caffè idoneo alla preparazione di questa bevanda è ottenuto da una particolare lavorazione di chicchi più freschi, sottoposti a una torrefazione leggera, più chiara.

  • Corsini
  • Starbucks
  • Folgers
  • Jacobs
  • Dunking Donuts

Migliori marche di caffè per moka

La moka è la macchinetta da caffè per espresso più comune in Italia: il nome deriva da una pregiata marca di caffè a grani piccoli, il Moca, che a sua volta prende il nome dalla città araba di Moca. I caffè per moka sono macinati a polvere, né troppo fina né troppo grezza: è importante trovare la giusta grana in modo da non intasare il filtro, né da far uscire una bevanda troppo lasca.

  • Borbone
  • Passalacqua
  • Lavazza
  • Pellini
  • Kimbo
  • Vergnano 1882

Migliori marche di caffè napoletani

Napoli è la patria indiscussa dei caffè, luogo delle prime produzioni, ma anche città della tradizione (basti pensare alla storia da cui parte il marchio Borbone). Le miscele napoletane sono famose in tutto il mondo e l'origine è diventata sinonimo di qualità. Ed è proprio in Campania infatti che si concentra la produzione maggiore di caffè, grazie alla presenza di ben 21 torrefazioni.

I caffè napoletani si distinguono per il loro sapore intenso e il gusto deciso, dovuto sia alla miscela equilibrata di arabica e robusta, sia alle modalità di tostatura, simili nelle varie torrefazioni: chicchi tostati per tempi lunghi e a temperature più alte. Queste miscele sono perfette per l'espresso più classico.

  • Borbone
  • Passalacqua
  • Toraldo
  • Motta
  • Kimbo
  • Moreno

Migliori marche di caffè in polvere

I caffè in polvere sono la forma di caffè più commercializzata, venduta e richiesta, e sono le versioni destinate alla moka, per l'espresso. In realtà la definizione di caffè in polvere è puramente convenzionale e individua la grana molto fine della macinatura finale. Infatti in realtà quando si parla di caffè macinati, si fa riferimento a un gruppo piuttosto composito di miscele, che differiscono per la grana e la destinazione d'uso. A seconda che la miscela sia per moka, per macchinetta napoletana o per caffè americano, dovrà aver subito processi di lavorazione molto diversi tra loro. Per esempio la polvere per macchinetta napoletana non potrà mai essere utilizzata per la preparazione di un caffè americano; allo stesso modo una miscela per caffè americano non sarà adatta alla moka. Le marche che producono le migliori miscele per moka sono:

  • Borbone
  • Lavazza
  • Kimbo
  • Passalaqua
  • Vergnano 1882
  • Pellini

Migliori caffè in grani

Il caffè in grani è un caffè confezionato e distribuito prima di essere sottoposto al processo di macinazione. Il caffè in grani in generale è più costoso delle miscele in polvere, viene venduto in pacchi più grandi (circa 500g 0 1 kg, fino a 3 kg) ed è molto apprezzato da chi vuole sperimentare i vari gradi di macinazione per i diversi usi. I caffè in grani sono quelli che solitamente vengono utilizzati nei bar, dove la polvere viene macinata al momento in appositi macinacaffè.

Nel caso in cui abbiate intenzione di provare questa tipologia, è consigliabile dotarsi di un macinacaffè, per ottenere miscele adatte alle vostre esigenze. Inoltre, la possibilità di regolare autonomamente la grana consente di produrre caffè adatti sia alla moka sia alla caffettiera napoletana tradizionale; vien da sé che i caffè in grani costituiscono probabilmente la versione più raffinata e autentica. Una volta macinato, il caffè può essere conservato in un contenitore ermetico, preferibilmente in frigorifero per non perdere l'aroma.

  • Pellini
  • Borbone
  • Vergnano 1882
  • Segafredo Zanetti
  • Kimbo
  • Illy
  • Lavazza

Migliori marche di caffè per i bar

Molte persone preferiscono il caffè del bar perché più intenso, più concentrato e più cremoso. Non hanno tutti i torti: le miscele da bar sono studiate appositamente per avere queste caratteristiche. Inoltre l'utilizzo della macchinetta pressurizzata ne esalta le qualità e conferisce alla bevanda un gusto tutto suo, tipico del caffè da bancone. Molte marche si sono specializzate nella produzione di linee da bar, vediamo le migliori.

  • Kimbo
  • Lavazza
  • Vergnano 1882
  • Pellini
  • Danesi
  • Moreno

Come scegliere le migliori marche di caffè: guida all'acquisto

È chiaro che selezionare la miscela di caffè che manda in estasi le papille gustative è tutto fuorché semplice. Ma come mai scegliere il miglior caffè è così difficile? La risposta dipende dalla lunga lista di parametri da prendere in considerazione, per individuare l'unione perfetta di tutte le microcaratteristiche che contribuiscono a creare il connubio ideale.

Metodo di lavorazione

Il processo che porta il chicco di caffè dalla pianta alla tavola è lungo e articolato in più fasi.

Una volta raccolto, il seme non appare come lo conosciamo, ma è avvolto da un involucro morbido e rosso, simile a una ciliegia. La prima fase consiste proprio nell'estrazione del chicco dal frutto. Esistono tre metodi principali di estrazione, che hanno dei risvolti sul gusto del caffè:

  • Lavorazione a secco: da questa si ottiene il caffè (detto) naturale. È il metodo più tradizionale e antico, che consiste nel sottoporre il caffè a un semplice processo di essiccazione: i frutti vengono stesi al sole, in modo che l'involucro esterno perda l'acqua. Una volta essiccato al punto giusto, in modo da conservare l'umidità interna perfetta, il chicco può passare alle fasi successive. Questo metodo di lavorazione conferisce al caffè un gusto più intenso e una corposità più densa: essendo un processo piuttosto lento, il chicco ha modo di acquisire le note fruttate e dolci della ciliegia, smorzando l'acidità. Sebbene sia il metodo di lavorazione più semplice, i caffè così ottenuti sono considerati i più pregiati, perché conservano un gusto più autentico. Nel lavorare il caffè a secco, inoltre, si risparmia acqua e denaro: è un metodo molto economico, adatto anche alle zone più aride e soggette a lunghi periodi di siccità.
  • Lavorazione a umido si ottiene immergendo le ciliegie di caffè nell'acqua, per individuare quelle mature (che vanno a fondo) da quelle immature, che rimangono a galla e vengono quindi rimosse prima di procedere agli step di lavorazione successivi. Una volta selezionati i frutti idonei, questi passano alle macchine preposte alla rimozione dell'involucro esterno. Il chicco processato ancora conserva un ultimo rivestimento, la mucillagine, uno strato appiccicoso e zuccherino, che viene rimosso tramite un altro "lavaggio": il seme viene immerso nuovamente in acqua per circa 72 ore e poi viene lasciato asciugare ed essiccare al sole, o in essiccatori meccanici. Il prodotto finale può essere sottoposto a un ulteriore processo detto brillatura, che consiste nel far rotolare i grani con pezzi di cera d’api, di paraffina o di cera carnauba in polvere, per conferire loro un aspetto lucente, che influisce sul pregio dei semi. La lavorazione a umido è adatta a quelle zone dove i periodi di pioggia intensa impediscono la lavorazione a secco, come in India, in paesi africani come Kenya e Tanzania e in paesi dell'America Centrale quali Messico e Colombia. A detta dei sommelier del caffè, i chicchi lavati sono meno corposi, caratterizzati da un sapore più puro e omogeneo, privo delle note fruttate tipiche dei semi naturali; hanno una punta di acidità più accentuata, ma conservano anche un importante retrogusto fiorato.
  • Lavorazione honey (o a miele), ovvero in medio stat virtus: questo metodo di lavorazione nasce per preservare gli aspetti migliori di entrambe le lavorazioni precedenti, a secco e a umido. In pratica si rimuovono tramite macchinari appositi la buccia e la polpa delle ciliegie, senza immergere i frutti in acqua e senza farli essiccare al sole. Questo processo porta a una rimozione disomogenea degli strati di polpa e di mucillagine: ci saranno chicchi più puliti e altri meno. Alla fine questi semi differentemente trattati vengono stesi al sole e posti ad essiccare: a seconda degli strati superstiti, il chicco di caffè assume colorazioni e sapori differenti. Tendenzialmente, quanta più polpa rimane sul seme, tanto più il caffè sarà caratterizzato da note dolci e dalla corposità più consistente. I semi detti black honey, più scuri grazie a una maggiore quantità di polpa e mucillagine, hanno una resa più vicina a quella dei semi naturali, sono meno acidi e hanno una corposità più intensa; i yellow honey, ossia quei chicchi più simili ai lavati, hanno un sapore più delicato, esaltato dal picco di acidità tipico della lavorazione a umido.

La variabilità del mercato del caffè e la richiesta sempre continua di innovazioni e nuovi sapori porta i paesi a modificare continuamente le metodologie di lavorazione del prodotto, al fine di trovare quell'equilibrio perfetto e ricercato, tipico dei caffè di alta qualità. Di conseguenza, oltre queste lavorazioni di base, è possibile sperimentare caffè derivati da processi ibridi, che hanno come scopo quello di esaltare le caratteristiche dei singoli tipi di produzione, cercando di minimizzare i costi e i tempi e massimizzare il risultato finale: così sono nati i caffè lavorati ad anidride carbonica, che danno il caratteristico sapore di bubblegum, oppure il miele ad acqua, un particolare tipo di caffè che vuole dare rilievo alle note aromatiche dei semi naturali e contemporaneamente alla complessità sensoriale del caffè honey.

Torrefazione

In seguito a questi processi di separazione, il chicco di caffè più o meno essiccato è pronto per la tostatura, detta tecnicamente torrefazione: il termine viene dal latino torrefacere, che vuol dire "far seccare". È quel processo in cui i grani ottenuti tramite le varie modalità di lavorazione vengono cotti a circa 200-230° per 10-15 (talvolta anche 20) minuti. La tostatura è un momento fondamentale, perché è in questa fase che i semi acquisiscono le caratteristiche organolettiche che vanno poi a definire ogni miscela. È importante che i semi non vengano tostati troppo a lungo, perché in questo modo si rischia di compromettere definitivamente l'armonia sensoriale, finendo per bruciare gli aromi volatili. È determinante che la tostatura avvenga in maniera lenta e graduale: la fretta e le temperature troppo alte potrebbero danneggiare il risultato finale. La realizzazione della piena complessità aromatica che caratterizzerà il prodotto nella tazzina ha bisogno di calma; in questi minuti i semi subiscono molte modifiche, sia strutturali sia composizionali: si perde tutta l'acqua, la dimensione si raddoppia, il peso si dimezza, la consistenza diventa friabile, il gusto si cristallizza e il colore si scurisce, grazie alla caramellizzazione degli zuccheri. Ci sono torrefazioni che prediligono un processo di tostatura tradizionale (simile alla cottura a forno statico: il calore nella macchina è fermo e stabile) e altre che sperimentano il metodo a convezione (si potrebbe dire "a forno ventilato": il flusso d'aria all'interno del macchinario è in costante movimento, in modo da garantire una cottura del chicco interna ed esterna equilibrata, tramite la diffusione del calore in tutta l'aria).

Quanto più il caffè è scuro, tanto maggiore sarà la punta amara e minore l'acidità. Il profilo di tostatura del caffè è una scienza esatta, poiché ogni miscela e ogni destinazione d'uso ha una propria tabella di tempi e temperature da rispettare. Per esempio le miscele Robuste richiedono tempi e temperature maggiori, per ottenere quella nota amara e quella corposità più densa e legnosa; le miscele per caffè in filtro (o caffè americano) sono ottenute da chicchi che hanno subito un processo di torrefazione di durata più breve e a temperatura inferiore, per esaltare maggiormente l'acidità e la leggerezza; i caffè per moka ed espresso devono avere una tostatura media, per esaltare il gusto amaro e ottenere il colore scuro gradualmente, anche grazie alle temperature non molto elevate. Insomma, ogni tipologia ha il suo tipo di torrefazione, che spesso cambia anche in base al luogo d'origine della pianta e al metodo di lavorazione iniziale.

Un processo di tostatura sbagliato potrebbe portare a grani underdeveloped, ossia ancora immaturi, con note acerbe e un'acidità troppo intensa, o viceversa a semi baked, cioè semi cotti, piuttosto che tostati, che produrranno caffè scarsamente aromatici, privi delle tipiche fragranze sfaccettate.

Zona di produzione

La zona di coltivazione e produzione del caffè influenza notevolmente il sapore finale dei chicchi. Ogni terreno e ogni clima trasmettono alla pianta caratteristiche salienti che determinano i gusti, i retrogusti, il grado di acidità e l'aroma. I caffè africani e asiatici tendono ad essere più acidi ed intensi, mentre i caffè prodotti in America del sud hanno una nota più spiccatamente amara. Naturalmente qui stiamo operando una sommaria generalizzazione: ogni luogo di produzione ha delle proprie peculiarità più o meno intense.

Sembra che la zona di produzione influenzi in particolar modo l'acidità del caffè. L'acidità in sé non è un difetto, anzi, i veri gustatori devono imparare ad apprezzarla; tuttavia è importante che questa non sia troppo intensa, altrimenti si rischia di coprire gli altri sapori. Per questa ragione vengono distinti tre gradi di acidità: gradevole (grado 1), naturale sgradevole (grado 2), indesiderabile (grado 3).

Miscela

Sebbene la Coffea (nome tecnico della macrocategoria delle piante di caffè) sia molto diffusa nel mondo, le piante che danno origine a caffè commercializzato sono esclusivamente quattro: la Robusta, l'Arabica, la Liberica e l'Excelsea. Tra queste, la Robusta e l'Arabica hanno un ruolo privilegiato all'interno del mercato mondiale di caffè.

La Coffea Canephora (nome tecnico della Robusta) è una pianta coltivata in Africa, Brasile e alcune zone dell'Asia. È una pianta che cresce ad altitudini basse e predilige i climi secchi, infatti produce prevalentemente semi naturali. È ricca di caffeina (circa 2%), ha un sapore più amaro ed è più corposa; l'aroma è lievemente legnoso. Il caffè prodotto con questi chicchi crea una schiuma più densa, spessa e persistente.

La Coffea Arabica è coltivata perlopiù in America del Sud e in alcune zone dell'Africa, cresce sulle altitudini (1000-2000 m), prediligendo le zone di origine vulcanica e i terreni ricchi di minerali; da questa viene il 70% del caffè prodotto a livello mondiale. Si caratterizza per una concentrazione molto più bassa di caffeina rispetto alla Robusta, appena l'1%. I chicchi estratti da questa pianta sono ovali e allungati e il caffè che ne deriva è delicato, piuttosto dolce e aromatico, con note speziate di cioccolato e zucchero.

La preferenza per l'una o per l'altra tipologia è data dal gusto personale di ciascuno. Le miscele in vendita sono solitamente composte da una parte di Arabica e una di Robusta, per ottenere un perfetto equilibrio tra la corposità dell'una e gli aromi dell'altra. A seconda della preferenza per un gusto più puro e amaro o più dolce e meno intenso si può prediligere una concentrazione maggiore di Arabica o di Robusta.

Aroma

Un'altra componente determinante per poter individuare un buon caffè è l'aroma, ossia quel tripudio di sensazioni olfattive che scaturiscono dalla tazzina. Contribuiscono a creare l'aroma del caffè tutte quelle fragranze e quei profumi che i recettori olfattivi sono in grado di cogliere quando avviciniamo il naso al caffè. Il panorama degli aromi è complesso esattamente come gli altri; inoltre la percezione nasale influenza il gusto: i due sensi sono strettamente connessi, infatti quando si è raffreddati, anche i sapori appaiono un po' più ovattati, meno decisi.

Annusando il caffè si possono sentire odori floreali, fruttati, speziati; un caffè può essere simile al cioccolato o al tabacco, o ancora può avere il profumo delle nocciole appena tostate. L'aroma dipende sia dalla specie che dal processo di torrefazione. L'Arabica, per esempio, sprigiona dei profumi più dolci, mentre la Robusta è amara e persistente. Per quanto riguarda l'influsso della torrefazione, uno dei grandi errori che si fa è proprio quello di tostare i semi troppo velocemente: in questo modo si neutralizza il 90% degli aromi naturali della pianta, che invece dovrebbero essere esaltati proprio dalla tostatura.

Ogni profumo ha inoltre una propria dimensione: a seconda del quantitativo di note diverse che il naso recepisce, potrà essere più o meno complesso; se colpisce immediatamente, sarà un aroma molto intenso; se è possibile individuare nel caffè i singoli aromi, e quindi riconoscere le nocciole, o i fiori, o i frutti, allora questo sarà un caffè caratterizzato da un buon grado di finezza; se la complessità aromatica permane in bocca ed evolve con il tempo, starete bevendo un caffè molto persistente.

Corpo

La corposità del caffè riguarda le sensazioni e la struttura fisica del caffè a contatto con lingua e palato. Un caffè può essere più o meno corposo e, in generale, questo aspetto dipende principalmente dal metodo di estrazione del caffè, ossia dalla preparazione. Un buon caffè può essere pieno, medio o rotondo, a seconda delle sensazioni che genera; è solitamente morbido e piacevole al palato, grazie agli oli e agli zuccheri naturalmente contenuti in esso. Quando un caffè è di bassa qualità, lo si può riconoscere subito grazie alla spiacevole sensazione che crea in bocca, che viene detta astringenza (una sensazione simile a quando si mangiano i frutti acerbi) e che dipende solitamente dall'utilizzo di chicchi non maturi.

Sapore e retrogusto

Le note colte propriamente dalle papille gustative definiscono il sapore del caffè. Il sapore del caffè è legato soprattutto a un fattore di intensità e può essere più o meno intenso. Anche in questo caso gioca un ruolo determinante la pianta originaria: l'Arabica avrà un gusto più dolce e delicato, mentre la Robusta presenterà un carattere più deciso, amaro e intenso.

Quando si beve un buon caffè, si dovrebbero poter riconoscere dei gusti che non spiccavano a un primo assaggio, ma che permangono in bocca dopo aver deglutito. Questa sensazione definisce il retrogusto del caffè, detto anche sapore finale, che è determinato dai composti organici quali gas e vapori prodotti dai chicchi durante la torrefazione: una volta preparato, il caffè sprigiona nuovamente queste note, che vengono colte sia a livello di gusto che di olfatto. Il retrogusto può essere più dolce, come il cioccolato o il caramello, oppure più articolato, speziato o fruttato.

Caffeina

Il grado di caffeina contenuto all'interno del caffè dipende solo ed esclusivamente dalla pianta. Come abbiamo già detto, la Robusta ha una componente molto più decisa di caffeina rispetto all'Arabica, e per questo motivo si cerca di bilanciare l'intensità creando miscele che contengono parte di Robusta e parte di Arabica. Una concentrazione eccessiva di caffeina potrebbe essere dannosa, creare problemi di insonnia e di sovreccitazione; al contrario una dose moderata può essere utile per stimolare i recettori cerebrali in caso di stanchezza o di sonnolenza. Una volta entrata in circolo, la caffeina agisce come vasocostrittore e analgesico, perfetto per alleviare anche l'emicrania.

Data di confezionamento

Un fattore rilevante per essere sicuri di bere un buon caffè è tenere sott'occhio la data di confezionamento: un prodotto che è stato imbustato da molto tende a perdere le caratteristiche organolettiche. Allo stesso modo sarebbe buona abitudine non lasciare il caffè aperto a lungo, perché si va incontro alla perdita degli aromi più significativi: meglio conservare il caffè in barattoli di metallo ermetici, che proteggano la polvere o i chicchi dall'effetto dell'aria, che innesca processi di ossidazione, negativi per le performance finali.

Marca

La marca di caffè è un parametro rilevante nella scelta del prodotto, soprattutto perché i caffè italiani offrono una vastissima gamma di scelta. Tra le tante impossibile non citare Passini, Passalacqua, Segafredo, Kimbo, Illy Caffè, Nespresso, Vergnano, Corsini, Borbone. Ogni marca ha una propria torrefazione, che detta dei parametri rigidi in termini di gusto: il consiglio è di studiare e sperimentare il gusto che più si confà al vostro palato, in modo da individuare la lavorazione che preferite e scegliere la marca che vi accende.

Prezzi

I prezzi del caffè solitamente non sono eccessivi e dipendono molto dalla marca, dal processo di lavorazione e dalla qualità. I caffè di alta qualità in grani per esempio, si attestano intorno ai 20-30 € al kg; un caffè macinato costa intorno ai 15 € al kg. I caffè in capsule invece sono molto più costosi, arrivando a costare anche 50 € al kg.

Le migliori torrefazioni italiane

Per avere un'idea di quanto la produzione di caffè sia ben radicata sul territorio italiano, potrebbe essere utile dare un prospetto geografico di tutte le torrefazioni presenti lungo l'intera penisola italiana. La concentrazione maggiore si trova (chi l'avrebbe mai detto) in Campania, dove sono localizzate ben 21 torrefazioni, ma in tutta Italia arrivano circa a 800. Le elenchiamo dall'alto verso il basso.

  • Valle d’Aosta (1): Artari
  • Trentino-Alto Adige (2): Gimoka, Karisma
  • Piemonte (6): Bialetti, Costadoro, Lavazza, Rossini, Splendid, Vergnano
  • Lombardia (6): Agostani, Caffitaly, Hardy, Juba, Lui, Poli
  • Veneto (6): Carraro, Goppion, Pellini, Segafredo Zanetti, Vero, Vescovi
  • Friuli-Venezia Giulia (3 ): Caffè Trieste, Hausbrandt, Illy
  • Liguria (1): Covim
  • Emilia Romagna (7): ABCcaffè, Cagliari, Esse, Kavè, Krifi, Molinari, Musetti
  • Toscana (2): Caffè Toscano, Corsini
  • Marche (4): Janus, Ottavo, Pascucci, Saccaria
  • Umbria (1): Europa
  • Lazio (2): Italia, Trombetta
  • Abruzzo (1): Universal
  • Campania (21): Aloia, Bonelli, Borbone, Fiore, Gioia, Giusto, Harom, Izzo, Janeiro, Karoma, Kenon, Kimbo, Kosè, Lollo, Moreno, Motta, Passalacqua, Quito, Rionero, Sophia Toraldo
  • Puglia (2): Ninfole, Quarta
  • Basilicata (1): Grieco
  • Calabria (3): Aiello, Guglielmo, Mauro
  • Sicilia (3): Barbera, Moak, Torrisi

Dove comprare

Il caffè è un bene che può essere reperito ovunque: Amazon vi consente di scegliere tra molte marche, tipologie e qualità attraverso la sezione dedicata ai vari caffè. Ora è molto facile reperire un buon caffè anche al supermercato, sebbene non si trovino facilmente brand pregiati, per i quali è meglio rivolgersi al e-commerce.

I contenuti Quale Compro sono redatti da un team di esperti, esterni alla redazione Cookist, che analizza, seleziona e descrive i migliori sconti, prodotti e servizi online in maniera affidabile ed indipendente. In alcune occasioni, viene percepita una commissione sugli acquisti effettuati tramite i link presenti nel testo, senza alcuna variazione del prezzo finale.

Per eventuali informazioni o segnalazioni scrivere a qualecompro@ciaopeople.com

Immagine
quale compro

La tua guida per lo shopping

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
26
api url views