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24 Maggio 2023 10:00

Le carote non fanno abbronzare. Alla scoperta della fake news più diffusa dell’estate

A poche settimane dall'estate smentiamo una fake news sulla quale tutti abbiamo fatto affidamento: le carote non fanno abbronzare. Allora perché consumandole ci sembra di favorire la tintarella? La spiegazione è più semplice del previsto.

A cura di Alessandro Creta
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Ci dispiace disilludere i più, ma qualcuno doveva pur dirlo. No, mangiare carote non favorisce la nostra abbronzatura. Queste, però, contengono una sostanza in grado di ‘colorare‘ la pelle. Scopriamo qualcosa di più a riguardo.

D'accordo, la bella stagione quest'anno si sta facendo desiderare un po'. Nonostante nel momento in cui stiamo scrivendo (abbiamo passato la metà di maggio) la pioggia fuori continui a battere imperterrita, il pensiero per alcuni è già alle ferie, alle vacanze estive, a quando finalmente potremmo chiudere gli ombrelli per pensare esclusivamente agli ombrelloni. Le temperature sono ancora basse e il mare ci sembra un sogno lontano, almeno per ora, ma chissà quanti stanno pensando alla prova costume per far bella figura in spiaggia. E quanti alla tintarella, all'abbronzatura da mantenere, possibilmente, per gran parte dell'estate.

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Alcuni probabilmente stanno già facendo scorta di carote o altri alimenti ritenuti alleati, e strettamente connessi in un rapporto di causa-effetto, con l'abbronzatura. Ebbene, niente di più falso. Nonostante l'opinione comune e diffusa, infatti, non esistono cibi in grado di favorire la tintarella. Tantomeno le tanto amate carote. Andiamo però a scoprire il motivo per cui questa fake news sia riuscita a diffondersi nel tempo.

No, le carote non fanno abbronzare

Ci dispiace disilludere i fan più accaniti del binomio carota-abbronzatura ma si tratta di una fake news. Non ci sono infatti evidenze scientifiche che dimostrino la correlazione tra consumo di questo ortaggio (o di altri cibi in generale) e una pelle che si colora di più al sole. Ma in cosa consiste l'abbronzatura? Questa altro non è che il risultato di un aumento della produzione di melanina, un pigmento capace di rendere la nostra pelle più scura. Si tratta di un meccanismo di difesa esercitato dal nostro organismo: scurire l'epidermide per creare una sorta di ‘scudo' protettivo contro i raggi ultravioletti.

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La produzione di melanina viene favorita sì dall'esposizione al sole e ai raggi ultravioletti: per questo la tintarella ci rende progressivamente sempre meno pallidi. E allora che c'entrano le carote in tutto ciò? Nessuna correlazione tra il loro consumo e un'abbronzatura più efficace. Mangiando questo ortaggio, infatti, ingeriamo anche beta carotene (assente invece nelle carote viola), un pigmento di colore arancione presente anche in altre verdure come prezzemolo, pomodori, spinaci, albicocche, meloni, prugne, mandarini e banane. Consumare in maniera continuativa beta carotene, insomma, ci permette di conferire un colorito più ambrato alla pelle, anche senza dover necessariamente prendere il sole. La sua assunzione, infatti, non avrebbe nessun effetto sulla produzione di melanina.

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Il beta carotene, comunque sia, ha anche spiccate proprietà antiossidanti che contribuiscono a proteggere l'epidermide dai raggi UV. Mangiare carote quindi non ci aiuterà nell'avere un'abbronzatura più intensa, ma è un buon metodo naturale e genuino per garantire una pelle sana e forte.

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A cura di
Alessandro Creta
Laureato in Scienze della Comunicazione prima, Pubblicità e Marketing poi. Giornalista gastronomico per professione e mangiatore seriale per passione, mi piace navigare tra le pieghe del cibo, perché il food non è solamente cucina, ristoranti e chef. Appassionato di olio evo ma anche di viaggi, sono particolarmente incuriosito da cibi strani e sconosciuti. Mi fate felice con un Verdicchio. Mi trovate su Instagram: @cretalex
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