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25 Giugno 2022 15:00

Ciliegie Ferrovia, perché si chiamano così? Alla scoperta dell’oro rosso della Puglia

La varietà più diffusa di ciliegia è pugliese e si chiama "Ferrovia", ma perché? Ci sono due leggende che ne parlano, entrambe risalenti agli anni '30 del '900.

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L'oro rosso della Puglia, il frutto più ambito da maggio a luglio: le ciliegie. La varietà più diffusa della regione (e d'Italia) ha un nome molto curioso: la ciliegia "Ferrovia", la tipologia più venduta al mondo. Caratteristica è la sua dimensione, con la tipica forma a cuore, può raggiungere anche il peso di 10 grammi. Queste ciliegie sono così diffuse perché crescono già coi primi caldi, hanno un sapore deciso e sono ricche di sostanze nutritive. Sono anche delicate, come tutte le ciliegie: un acquazzone imprevisto e va in frantumi il raccolto tanto atteso. Anche per questo motivo il costo di questa varietà, come delle ciliegie in generale, è molto alto: a Milano sono state pagate anche 18 euro al chilo in queste settimane. Vediamo tutti i segreti delle ciliegie Ferrovia e perché hanno questo nome tanto particolare.

Perché le ciliegie Ferrovia si chiamano così

Sono le ciliegie per eccellenza, quelle più vendute al mondo: si chiamano Ferrovia oppure "di Turi", il nome del piccolo paesino in provincia di Bari dal quale provengono. L'origine del nome di questa particolare varietà è tutt'oggi dibattuta. Due sono le leggende più accreditate, entrambe ci riportano indietro di un centinaio d'anni:

  • La leggenda più celebre vede Sammichele di Bari come vero luogo d'origine della ciliegia Ferrovia. Il nome, secondo la tradizione, risalirebbe al 1935, anno della "scoperta" del primo albero di questa varietà nei pressi del casello delle Ferrovie Sud-Est proprio di Sammichele di Bari. La pianta sarebbe stata curata per diversi anni da Giorgio Rocco, il casellante ferroviario dell'epoca, che avrebbe distribuito i frutti a tutti gli amici della zona. Da allora la Ferrovia si sarebbe diffusa in tutta la provincia di Bari prendendo il nome di "Ferrovì";
  • la seconda versione è quella più probabile e lega il nome di questo frutto alla resistenza delle ciliegie nei viaggi in treno. In questo caso andiamo a Turi, ancor oggi cittadina in pole position nella produzione di questo frutto. Siamo sempre negli anni Trenta, nei pressi della Masseria Caracciolo, in compagnia di Matteo Di Venere e Giovanni Arrè, due agricoltori locali. Dopo un veloce pic nic i due amici avrebbero pigramente seppellito i semi delle ciliegie mangiate quel giorno, della qualità Capo di Serpe-Ruvo, sotto un piccolo cumulo di pietre. I due agricoltori avrebbero curato le piantine nate dalla "semina" e, dopo circa un anno, avrebbero trovato gli alberelli con questo frutto molto speciale.

Le ciliegie Ferrovia oltre le leggende

Quest'ultima leggenda finisce con il più classico del "… e vissero felici e contenti": Di Venere e Arrè avrebbero commercializzato il prodotto in tutta Italia dopo aver constatato le incredibili qualità di resistenza delle ciliegie. In realtà la Puglia produce ciliegie da tempo immemore e già all'inizio del 1900 la coltivazione era molto avanzata. Quasi tutti i frutti erano però riservati al mercato estero o del nord Italia, quasi tutte le ciliegie erano destinate alla commercializzazione di marmellate, canditi e sciroppi.

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I pugliesi raccoglievano le ciliegie, le solforavano, ovvero le cospargevano di una sottile polvere di zolfo per combattere certe malattie crittogamiche, e le stipavano in barili di acqua salata per farle durare di più e proteggerle nei lunghi viaggi. L'esportazione avveniva esclusivamente per via ferroviaria, utilizzando treni con vagoni merci a temperatura costante già da allora: era fondamentale perché all'inizio del ‘900 da Bari a Londra (tanto per citare una delle mete del viaggio) il tempo di percorrenza era di una decina di giorni. Solo una modesta parte delle ciliegie era riservata al cosiddetto mercato del fresco, cioè venduta al dettaglio nei mercati pugliesi. Con la cultivar speciale e con l'intuizione degli agricoltori di dar peso al proprio prodotto anziché piegarsi alle logiche dell'industria, le ciliegie Ferrovia hanno raggiunto la stima che tutt'oggi hanno nel mondo ortofrutticolo.

Piccola curiosità: anche all'inizio del 1900 le ciliegie erano tra i frutti più costosi di tutto il mercato e solo pochissime persone potevano permettersi di acquistarle. Questa è la ragione principale per la quale il mercato interno di ciliegie ha faticato a prender quota nel secolo scorso.

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